Vescovo Emerito

S. E. Rev. ma Mons. MARIO OLIVERI

nato a Campo Ligure (GE), della Diocesi di Acqui, il 22 gennaio 1944; ord. Sac. 29 giugno 1968; eletto Vescovo di Albenga-Imperia 6 ottobre 1990;ord. Episc. 4 novembre 1990; ingresso in Diocesi 25 novembre 1990. Il 1° Settembre 2016 il Santo Padre ha accolto le dimissioni canonicamente presentate.

Mons. Mario Oliveri è nato a Campo-Ligure (diocesi di Acqui e provincia di Genova) il 22 gennaio 1944. E’ originario di una modesta famiglia contadina dell’entroterra ligure. Il padre è deceduto a Campo Ligure, nel maggio 1989, all’età di 87 anni.La madre è invece deceduta ad Albenga, all’età di 86 anni. E’ l’ultimo di quattro fratelli, uno dei quali deceduto nel 1986. L’ altro fratello che ha vissuto con lui sino allo scorso anno ad Albenga è deceduto nell’autunno del 2019.
Dopo le scuole elementari a Campo Ligure, è entrato nel Seminario di Acqui Terme AL), all’età di 11 anni. Vi ha compiuto gli studi medi inferiori e superiori e quindi quelli di filosofia e di teologia, in preparazione al sacerdozio (l’anno di propedeutica alla Teologia nel seminario metropolitano di Torino-Rivoli).
E’ stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1968, nella Cattedrale di Acqui, da S. E. Mons. Giuseppe dell’Omo.
Ha conseguito quindi la laurea di Diritto Canonico nella Pontificia Università Lateranense. La tesi dottorale (“Natura e fun zioni dei legati pontifici nella storia e nel contesto ecclesiologico del Vaticano II”), già pubblicata per i tipi della Marietti, è ora edita alla Libreria Editrice Vaticana. E’ stata altresì pubblicata una edizione ridotta in lingua inglese.
Ha ottima conoscenza dell’inglese e del francese;
conosce pure lo spagnolo. Dopo i corsi di Diplomazia nella Pontificia Accademica Ecclesiastica (anni 1970 – 1972), entrò nel servizio diplomatico della Santa Sede, il 1 luglio 1972 ed ebbe come prima destinazione la Rappresentanza Pontificia, a Dakar (Senegal), che serviva allora tutti i Paesi dell’Africa occidentale di lingua francese. Nel 1975 fu trasferito alla Segreteria di Stato, alla Segreteria particolare dell’Em.mo Cardinale Giovanni Benelli, di v. m., allora Sostituto. Successivamente prestò la sua opera presso le Nunziature Apostoliche in Gran Bretagna (dal gennaio 1978 all’ottobre 1982) ed in Francia (dall’ottobre 1982 all’ottobre 1985). Dal 4 novembre 1985 al 6 ottobre 1990 è stato presso la Nunziatura Apostolica in Italia, in qualità di Consigliere.
Nel 1987 era divenuto Prelato d’Onore di Sua Santità E’ stato nominato Vescovo di Albenga-Imperia il 6 ottobre 1990, ed ha ricevuto l’ordinazione episcopale nella chiesa parrocchiale di Campo Ligure il 4 novembre successivo dalle mani del Cardinale Giovanni Canestri (con-consacranti il Nunzio Apostolico in Italia, S. E. Mons. Luigi Poggi, dd il Vescovo emerito di Acqui, S. E. Mons. Giuseppe Dell’Omo). Il 25 dello stesso mese ha fatto l’ingresso nella Diocesi di Albenga-Imperia, dove ha esercitato il Suo Ministero Apostolico per quasi 26 anni. E’ membro della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, nonché del Consiglio Internazionale per la Catechesi. Il primo settembre 2016 il Santo Padre ha accolto le dimissioni canonicamente presentate.


Stemma episcopale
Descrizione araldica:
scudo d’azzurro, con quattro stelle d’oro a cinque punte poste negli angoli del capo e della punta, alternate con quattro gigli d’argento posti nel capo, nella punta e nei fianchi; allo scudetto d’oro con torre circolare di rosso merlata di tre pezzi alla guelfa, aperta e finestrata del campo. Lo scudo è accollato alla croce astile trilobata d’oro e sormontato dal cappello vescovile verde con 12 fiocchi (1,2,3). Motto: Fides et pax.

Spiegazione del significato:
la torre, allegoria della forza e della costanza, qui indica il paese natale di Campo Ligure (Genova), sovrastato da un antico castello con torre circolare. Le stelle ed i gigli sono simboli mariani, ma palesano pure un atto d’ossequio verso i Cardinali: Giuseppe Siri (1906-1989, Arcivescovo di Genova) e Salvatore Pappalardo (1918-2006, Arcivescovo di Palermo) — con i quali Mons. Oliveri ebbe significativi rapporti — che nell’emblema raffiguravano anch’essi stelle e gigli. Il motto, esprime le aspirazioni di un pastore d’anime, già diplomatico pontificio, che deve tutti condurre alla fede in Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, modello e fonte della pace spirituale e sociale per ogni uomo di buona volontà. [d.B.S.]