“Sempre più la diocesi di Albenga-Imperia si rivela un territorio caro a Maria”

È ciò che ha detto il vescovo Guglielmo nella preghiera di apertura – “I luoghi di devozione a Maria sono luoghi da cui scaturisce una fiammata di Fede, di Speranza e di Carità. Parafrasando i luoghi celebri mariani: se da Lourdes è uscita una fiammata di Carità verso i malati e da Fatima è uscita una fiammata di Fede per un tempo difficile, mi auguro che da Andora scaturisca una fiammata di Speranza cristiana per la stagione che stiamo vivendo”. Un ringraziamento particolare va al Vescovo Guglielmo Borghetti che ha concesso la celebrazione ed ha aperto in forma ufficiale il ‘Giubileo’ con un momento di riflessione e preghiera. Son 350 anni da quando la beata Vergine Maria apparve a Giacinto Perato, un contadino di 50 anni che con il braccio al collo stava pascolando la sua somara. Egli, 15 giorni prima, era stato colpito da ictus ed era rimasto con l’arto completamente paralizzato. Su invito della Vergine il giorno seguente si recò al santuario di Nostra Signora della Rovere a San Bartolomeo al Mare. Durante la Messa, al momento della Comunione, cadde a terra svenuto. Quando dopo circa tre quarti d’ora riprese i sensi e aiutato dalla moglie si rialzò, si accorse che il braccio colpito era ritornato perfettamente normale”. Queste sono solo alcune delle notizie ritrovate nell’archivio diocesano di Albenga, dalle quali si capisce che in questo luogo venne posta una colonna con la statua di Maria. Giacinto ha incontrato altre volte la beata Vergine Maria e questo emerge dallo studio dei documenti e delle testimonianze del fratello, della sorella, del medico Viale e altri amici; si evince un’anima attenta alla presenza di Maria. Già nel 1971, in occasione dei 300 anni dalle apparizioni, sul luogo dove ormai giacciono le rovine dell’edificio, se era recato in preghiera l’allora vescovo diocesano, monsignor Alessandro Piazza, assieme ai sacerdoti del vicariato an[1]dorese e la popolazione. “Maria – così ha continuato il vescovo – quando si propone a noi, ha queste indicazioni da dare, ci invita a un atteggiamento mariano: san Paolo VI diceva “non si è cristiani se non è mariani”, se non c’è la “marianità” di fondo, che è disponibilità a Dio e umiltà profonda, difficilmente si accoglie Gesù Cristo come Signore della nostra vita. Bellissimo e auspicabile augurio: l’incontro con Maria e Gesù riaccendano la speranza che tutto è davvero possibile”. Il periodo del ‘Giubileo’ si concluderà l’8 settembre 2022 e durante questo periodo la comunità andorese, assieme al comitato appositamente creato, cercherà di animare e tenere vivo questo ricordo così caro a questa terra. Il Parroco di S. Matilde e Rollo ad Andora, don Emanuele Daniel, ci ha descritto la storia e l’insieme incontro di preghiera.

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