É stata inaugurata venerdì 14 maggio la mostra Regnavit a ligno Deus, la prima delle iniziative dell’Ufficio diocesano Beni culturali per proseguire il percorso di divulgazione, promozione e tutela del patrimonio artistico realizzato e custodito nelle comunità del territorio. «Crediamo – afferma il direttore dell’Ufficio, architetto Castore Sirimarco – che la promozione sia la prima forma di tutela e con il progetto Formae Lucis abbiamo iniziato, in occasione del 40° anniversario di fondazione del Museo Diocesano un percorso di valorizzazione dei beni custoditi nelle parrocchie, per ricordarli ed affidarli ai fedeli del luogo. Non un unico luogo di visita, quindi, ma un’idea nuova di museo, una presenza diffusa e fruita in modo costante. Accanto a questo c’è il desiderio di raccogliere le memorie degli anziani, per tramandare il senso della presenza di queste opere in parrocchia ai più giovani».
“Tremò la terra il ciel s’aperse. Viaggio con Dante tra i cartelami della Diocesi di Albenga-Imperia”: questo il filo conduttore della rassegna, organizzata con la collaborazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Imperia e Savona. Dalla scultura in legno ai cartelami, gli apparati effimeri legati alla Passione ed ai Sepolcri, per arrivare ad una vera e propria sacra rappresentazione della Passione, un copione antico riletto con gli occhi di oggi. In leggero ritardo sui tempi liturgici, a causa della pandemia, ma in piena sincronia con la riapertura degli spazi espositivi, e in vista della stagione turistica, la mostra è visitabile da sabato 15 maggio e proseguirà fino al 15 settembre: sarà esposto un capolavoro dell’arte quattrocentesca: lo straordinario Compianto sul Cristo morto di Lucinasco, una “sacra rappresentazione” composta da otto statue di legno policrome, che di quegli apparati può considerarsi l’antefatto, perché suscita, grazie alla resa teatrale dell’episodio sacro, il coinvolgimento emotivo dei fedeli. Nell’occasione sarà esposto anche il Crocifisso della Chiesa della Carità di Alassio, un’opera di grande intensità, recentemente restaurata, realizzato dallo stesso maestro autore del Compianto di Lucinasco. Lo scopo è stabilire un collegamento tra i riti confraternali medievali e quelli barocchi, incentrati sugli apparati effimeri, un’evoluzione bidimensionale della scultura, strutture di facile allestimento per il tempo necessario ai riti della Settimana Santa. La rassegna è una grande opportunità per i residenti per scoprire, riscoprire ed apprezzare in modo sempre più consapevole le opere di arte e fede realizzate e custodite sul territorio, ma anche per i turisti, che potranno accedere a spazi ed opere di inattesa e sorprendente bellezza, entrando nello spirito della produzione artistica e spirituale del ponente ligure.
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