Il 2 agosto il vescovo Guglielmo celebrerà la S. Messa, presso le clarisse di Porto Maurizio, alle ore 10:00. L’occasione è di quelle speciali, infatti si celebra il “Perdono di Assisi”. San Francesco d’Assisi, per il suo singolare amore verso la vergine Maria, ebbe sempre particolare cura della chiesetta dedicata a Santa Maria degli Angeli, chiamata anche Porziuncola. Qui egli prese stabile dimora con i suoi frati, qui diede inizio con santa Chiara all’Ordine delle Clarisse, qui concluse il corso della sua mirabile vita. Per questa cappella il poverello d’Assisi ottenne da papa Onorio III la storica indulgenza, che i pontefici confermarono successivamente ed estesero a numerose altre chiese. Per questi ricordi l’Ordine serafico celebra con gioia la festa di Santa Maria degli Angeli. Sarà quindi occasione per pregare con le sorelle Clarisse di Imperia, per le loro intenzioni e ricordare, assieme a loro e il vescovo, il luogo dove ebbe inizio la storia secolare del loro Ordine. Nel Santuario della Porziuncola, ad Assisi, grazie anche ad uno speciale decreto della Penitenzeria apostolica, si può lucrare l’indulgenza, per sé o per i propri defunti, alle medesime condizioni, durante tutto l’anno, una sola volta al giorno. Mentre in tutte le chiese parrocchiali e le chiese francescane sparse nel mondo si può lucrare dal mezzogiorno del 1° agosto alla mezzanotte del 2 agosto di ogni anno. Per ottenere l’indulgenza bisogna ricevere l’assoluzione per i propri peccati nella confessione sacramentale, celebrata nel periodo che include gli otto giorni precedenti e successivi alla visita della chiesa; partecipare alla Messa e alla Comunione eucaristica nello stesso arco di tempo indicato per la Confessione; visitare la chiesa della Porziuncola, o quella parrocchiale o una chiesa francescana, dove si deve rinnovare la professione di fede, mediante la recita del Credo e del Padre Nostro; recitare una preghiera secondo le intenzioni del Papa. Normalmente si recita un Pater, un’Ave e un Gloria; è data tuttavia ai singoli fedeli la facoltà di recitare qualsiasi altra preghiera secondo la pietà e la devozione di ciascuno.
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