È un pellegrinaggio «massiccio» quello organizzato dall’Oftal, associazione nata negli anni50 del secolo scorso e da allora sempre in prima linea per queste attività. Con la diocesi di Albenga-Imperia alla volta del più noto santuario mariano dell’intera cristianità: ben 260 persone tra cui 50 ammalati accompagnati da volontari e collaboratori di Oftal guidati del vescovo Guglielmo Borghetti. Anzi, per lui (ovviamente non nuovo ai pellegrinaggi nei posti sacri) è stata la prima volta a Lourdes in questa veste.
«Questo è il mio primo pellegrinaggio da vescovo e con la diocesi di Albenga-Imperia – conferma il vescovo Guglielmo – Per me è grande il sentimento di gioia provato in questi giorni della vicinanza “feriale” con il popolo a te affidato e nella condivisione dell’unica fede durante i momenti corali di preghiera. L’Amore alla Chiesa cresce e rinnova l’entusiasmo della missione. Inoltre, ho fatto bene a ritrovarmi con un bel gruppetto di sacerdoti a pregare insieme, a confessare e a trascorrere qualche momento libero in fraternità». Insomma, una bella esperienza, di fede e spiritualità che ha portato i pellegrini ingauni a Lourdes, ma anche un’importante esperienza di relazioni interpersonali, di rapporti umani e naturalmente anche solidarietà, visto che i pellegrini partiti alla volta di Lourdes c’erano 50 persone che per problemi fisici disabilità mentale e malattie anche gravi, necessitano dell’assistenza dei 3 medici e degli 8 infermieri e del centinaio di volontari (tra dame e barellieri) di Oftal. C’erano circa 30 ragazzi delle scuole superiori, «ma anche della vicinanza emotiva dell’intera comitiva sono stati le gemme di questo pellegrinaggio insieme agli ammalati – prosegue il vescovo Guglielmo – se poi in questo pellegrinaggio si vuol leggere anche un messaggio di pace di cui lo stare insieme, condividere è fondamento importante, probabilmente non va lontano dagli intenti degli organizzatori».
“Attesa emozionante e speranza sono stati i sentimenti che si sono vissuti a Lourdes – riferiscono i portavoce dell’Oftal – Siamo molto felici della presenza del nostro vescovo e si è grati a quanti nei nostri pellegrinaggi si affidano al nostro operato, ai volontari, in numero sempre maggiore, e collaboratori che scelgono spontaneamente e a loro spese di rinnovare l’impegno a “camminare insieme” con gli ammalati alla grotta di Bernardette”.
Per tutti un’esperienza unica, probabilmente irripetibile. Solo per l’unicità della meta.