1. Tutta Albenga oggi è in festa! È la Festa ingauna di Maria per eccellenza: N.S. di Pontelungo compatrona della Diocesi e della Città. La devozione popolare associa al Santuario un fatto miracoloso avvenuto il 2 luglio 1637, quando un bagliore “divino” allontanò gli invasori saraceni da Albenga, dopo che avevano devastato Ceriale. Sono lieto di vivere “il piacere spirituale di essere popolo” (Francesco, EG 268) e di esprimere sempre più il mio affetto ed il mio amore a questa città episcopale alla quale sono ormai legato e affezionato. Il brano evangelico ci propone la meditazione della Visitazione della Beata Vergine Maria alla cugina Elisabetta. Questo episodio ci presenta come Maria affronta il cammino della sua vita. L’atteggiamento di Maria può essere sintetizzato con tre parole: ascolto, decisone, azione; queste parole ci indicano con chiarezza la strada per affrontare ciò che ci chiede il Signore nella vita. 2. Ascolto. La decisione di Maria di andare dalla cugina Elisabetta nasce da una parola dell’Arcangelo Gabriele, portavoce di Dio: «Elisabetta tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio…» (Lc 1,36). Maria sa ascoltare Dio. Non si tratta di un semplice “udire” superficiale, ma è un “ascolto” fatto di attenzione, di accoglienza, di disponibilità verso Dio. Non è il modo distratto con cui a volte noi ci mettiamo di fronte al Signore o agli altri: udiamo le parole, ma non ascoltiamo veramente: Maria è attenta a Dio, ascolta Dio. Ma Maria ascolta anche i fatti, legge cioè gli eventi della sua vita, è attenta alla realtà concreta e non si ferma alla superficie, va nel profondo, vuole coglierne il significato. Elisabetta, che è già anziana, aspetta un figlio: questo è il fatto. Ma Maria è attenta al significato, lo sa cogliere: «Nulla è impossibile a Dio» (Lc 1,37). Questo vale anche nella nostra vita: ascolto di Dio che ci parla, e ascolto anche della realtà quotidiana, attenzione alle persone, ai fatti perché il Signore è alla porta della nostra vita e bussa in molti modi, pone segni nel nostro cammino; a noi la capacità di vederli., occorre traforare la superficie per cogliere il messaggio di Dio. Maria è la madre dell’ascolto, ascolto attento di Dio e ascolto altrettanto attento degli avvenimenti della vita, le circostanze sono indicazioni della volontà di Dio per la nostra vita. 3. Decisione. Maria non vive “di fretta”, con affanno, ma, come sottolinea san Luca, «meditava tutte queste cose nel suo cuore» (cfr Lc 2,19.51). Ma non si ferma al momento della riflessione; fa un passo avanti: decide. Non vive di fretta, ma solo quando è necessario “va in fretta”. Maria non si lascia trascinare dagli eventi, non evita la fatica della decisione. E questo avviene sia nella scelta fondamentale che cambierà la sua vita: «Eccomi sono la serva del Signore…» (cfr Lc 1,38), sia nelle scelte più quotidiane, ma ricche anch’esse di significato. Nella vita è difficile prendere decisioni, spesso si tende a rimandarle, a lasciare che altri decidano al nostro posto, spesso preferiamo lasciarci trascinare dagli eventi, seguire la moda del momento; a volte sappiamo quello che dobbiamo fare, ma non ne abbiamo il coraggio o ci pare troppo difficile perché vuol dire andare controcorrente. Maria nella Visitazione, come in tutta la sua vita, va controcorrente; si pone in ascolto di Dio, riflette e cerca di comprendere la realtà, e decide di affidarsi totalmente a Dio, decide di visitare, pur essendo incinta, l’anziana parente. 4. Azione. Maria si mise in viaggio e «andò in fretta…» (cfr Lc 1,39). nonostante le difficoltà, le critiche che avrà ricevuto per la sua decisione di partire, non si ferma davanti a niente. E qui parte “in fretta”. Nella preghiera, davanti a Dio che parla, nel riflettere e meditare sui fatti della sua vita, Maria non ha fretta, non si lascia prendere dal momento, non si lascia trascinare dagli eventi. Ma quando ha chiaro che cosa Dio le chiede, ciò che deve fare, non indugia, non ritarda, ma va “in fretta”. Sant’Ambrogio commenta: “la grazia dello Spirito Santo non comporta lentezze”.
5. L’agire di Maria è una conseguenza della sua obbedienza alle parole dell’Angelo, ma unita alla carità: va da Elisabetta per rendersi utile; e in questo uscire dalla sua casa, da se stessa, per amore, porta quanto ha di più prezioso: Gesù; porta il suo Figlio. A volte, anche noi ci fermiamo all’ascolto, alla riflessione su ciò che dovremmo fare, forse abbiamo anche chiara la decisione che dobbiamo prendere, ma non facciamo il passaggio all’azione. E soprattutto non mettiamo in gioco noi stessi muovendoci “in fretta” verso gli altri per portare loro il nostro aiuto, la nostra comprensione, la nostra carità; per portare anche noi, come Maria, ciò che abbiamo di più prezioso e che abbiamo ricevuto, Gesù e il suo Vangelo, con la parola e soprattutto con la testimonianza concreta del nostro agire. Ascolto, decisione, azione. 6. Carissima città di Albenga, ascolta la realtà in cui viviamo, ogni persona che incontri, specialmente i più poveri, bisognosi, in difficoltà d’ogni tipo; decidi obbedendo alla Parola del tuo Figlio Gesù senza tentennamenti; agisci in fretta verso gli altri per portare la carità e l’amore del tuo Figlio Gesù! Le tue istituzioni, i tuoi campi, le tue spiagge, i luoghi di lavoro, i crocicchi delle tue strade, delle tue piazze: siano luoghi dove brilla la testimonianza di un’umanità che sulla lunghezza d’onda di Maria sa ascoltare l’altro, sa decidere il meglio, sa agire con quella carità che è autentica espressione della luce, della forza del Vangelo e della fede dei nostri padri. “O Stella del mare, del cielo Regina, Albenga s’inchina prostrata ai tuoi piè”!