Omelia del Vescovo per la Solennità di N. S. di Pontelungo 2 luglio 2024

Appropriarsi del Magnificat!

1. Cari amici, in questo pomeriggio di fede riviviamo il piacere spirituale di ritrovarci popolo del Signore adunato in preghiera nel nome della Santissima Trinità e attratto dalla bellezza della Santa Madre di Dio che qui oggi contempla e ama nel mistero della Visitazione e nel suo essere Donna del Magnificat! É la Festa mariana di tutta la nostra Diocesi, è la Festa mariana della nostra Città di Albenga! N.S. di Pontelungo ti vogliamo bene e ti veneriamo, dacci una goccia di quella fede/speranza che ti ha permesso di cantare il Magnificat, insegna anche a noi ad avere gli stessi sentimenti del tuo cuore immacolato per cantare le opere meravigliose che Dio ha compiuto e compie in noi e nella nostra storia! In una parola: permetti che ci appropriamo del tuo canto di lode!

2. Nella prima parte del Magnificat Maria racconta che Dio realizza in lei una nuova creazione, partendo dal suo niente. Nella seconda parte abbiamo la prova che questo accade davvero considerando il modo in cui Dio agisce nella storia della salvezza. Dio ha agito così in Maria e così egli agisce sempre. Il Dio creatore, il Signore onnipotente rivela, in tutti i tempi e in modo pieno in Gesù, che il suo potere è amore e misericordia. Maria, figlia del popolo dell’Alleanza, mostra questa caratteristica di Dio sia nella storia concreta d’Israele, sia nella storia della sua vocazione. Così come è successo con lei, Dio agisce amorosamente anche in favore dei poveri, dei piccoli, degli ultimi attraverso le generazioni. È così in tutti i tempi. Siamo per questo chiamati a confidare soprattutto nella bontà della misericordia di Dio. “Dio non realizza tutti i nostri desideri, ma è fedele e compie tutte le sue promesse” (Dietrich Bonhoeffer.) Maria è modello perché ha creduto, con una fede indistruttibile, nel potere e nell’attualità dell’agire misericordioso di Dio.

3. “Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia (v. 54), come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre (v. 55)”.
In questi due versetti conclusivi del Magnificat, Maria contempla la storia del popolo di Dio che è cominciata con la vocazione di Abramo a cui Dio aveva promesso: “Farò di te una grande nazione e ti benedirò… In te si diranno benedette tutte le famiglie della terra!” (Gen 12,2-3). Maria ci aiuta a vedere come in ognuno confluiscono tutte le promesse di Dio, tutti i sogni, tutte le misericordie. Dio ha benedetto l’intera creazione affinché ciascuno di noi, a ogni alba e a ogni tramonto, si sentisse benedetto. Dio ha ascoltato i lamenti e le lacrime del suo popolo in Egitto, per poter ascoltare oggi la mia, la nostra afflizione e il mio e il nostro grido. Dio ha ispirato i profeti affinché oggi non ci manchino le parole di consolazione e di speranza di cui abbiamo bisogno. Dio ha fatto nascere uomo suo Figlio, affinché oggi ciascuno potesse nascere radicato in Lui.

4. Il cristiano non ha la radice della propria identità nell’impegno socio-politico, culturale – anche se da essi non può esimersi – la radice della identità cristiana è nella misericordia di Dio, è nella grazia di Dio, è in Colui che ‘ha guardato’, è in quello sguardo, nello sguardo di un Dio che posa i suoi occhi sulla bassezza, sulla pochezza, sulla peccaminosità anche, di noi uomini. Li è la radice, perché tutto comincia di li, il rinnovamento viene di li; certo questa radice è chiamata a crescere, è chiamata a produrre frutti e questi frutti anch’essi costituiscono l’identità cristiana, ma per derivazione da ciò che li fonda.

5. Un’ultima riflessione: il canto del Magnificat viene posto da Luca sulla bocca di Maria quando tutto deve compiersi: qui abbiamo una donna che prima ancora che si verifichi la nascita del Figlio, prima ancora che sappia come si svolgeranno i giochi, già magnifica il Signore. Questa è una caratteristica dell’uomo redento che all’inizio delle sue cose già è disposto al canto, perché già è sicuro che dopo l’aurora spunta uno splendido sole. La fiducia e la speranza sono una componente fondamentale del cristiano come lo sono state per Maria. Il Magnificat di Maria apre la porta dei tempi nuovi con la sua carica di fiducia e di speranza, noi ce ne appropriamo in questo giorno. Maria è l’icona della Chiesa in cammino, è Colei che protegge e intercede per il popolo pellegrinante nella storia verso la Gerusalemme del Cielo. Madre della Speranza, N.S. di Pontelungo prega per il mondo intero, per la nostra Diocesi e per la tua Città di Albenga! Così sia.

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