Omelia del Vescovo per la Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo e istituzione accoliti – Cattedrale San Michele Arcangelo Albenga – 14 giugno 2020.

Così è!

1. La  Solennità del SS Corpo e Sangue di Cristo, Corpus Domini, è nata in Belgio e fu il papa Urbano IV a estenderla a tutta la Chiesa nel 1264. Certamente “festa” dell’Eucaristia è il Giovedì Santo, giorno liturgico in cui ne ricordiamo l’istituzione nella Cena del Signore, “festa” dell’Eucaristia è ogni celebrazione della Santa Messa feriale e domenicale. Scopo precipuo della festa di oggi è ridestare nei credenti lo stupore e la meraviglia davanti a così grande mistero e scongiurare il pericolo della ritualità superficiale, della abitudinarietà stanca.e ravvivare la fede nella presenza reale di Gesù nel Santissimo Sacramento dell’Altare. La Chiesa in questo giorno santo fa grata memoria per il dono dell’Eucaristia e la adora con fede.

2. Oggi siamo chiamati ad una rinnovata professione di fede nel mistero dell’Eucaristia, sacrificio, comunione e presenza reale di Cristo sotto i segni sacramentali del pane e del vino. Oggi la Chiesa ci conduce a riscoprire il senso pieno dell’ Eucaristia che è per il credente “la Fonte e il Culmine” di tutta la vita battesimale. Nel mistero dell’Eucaristia facciamo memoria della vita del Signore offerta in pienezza fino a farsi Corpo immolato e Sangue versato. “Ogni Celebrazione eucaristica attualizza sacramentalmente il dono che Gesù ha fatto della propria vita sulla Croce per noi e per il mondo intero” (Benedetto XVI, Sacramentum caritatis 88). L’Eucaristia è il dono che Dio fa di se stesso all’umanità. L’Eucaristia è il mistero del Dio vicino a noi. L’Eucarestia è il Dio-in-noi, che trasforma la nostra esistenza e guida l’uomo verso la meta eterna: “chi mangia questo pane vivrà in eterno” (Gv 6,58).  La  Chiesa ha prescritto per questo giorno anche una processione – unica obbligatoria- per rendere testimonianza pubblica di fede e devozione al Santissimo Sacramento, come per  esprimere che la grandezza del mistero dell’amore di Gesù trabocca dalle pareti delle chiese per farsi presente nelle piazze e nelle strade ed essere cosi più vicino alla gente nel suo quotidiano, quasi ad esprimere che  il Signore vuole fare strada con noi, camminare con noi, starci accanto. Oggi non possiamo compiere questo gesto comunitario e alla fine di questa celebrazione ci fermeremo in chiesa in prolungata adorazione silenziosa  della Santissima Eucaristia e riceveremo  la benedizione eucaristica.  Mi sembra bello e significativo che durante questa Solenne Eucaristia Andrea e Giacomo, nostri cari seminaristi che già sono stati istituiti ‘lettori’, saranno istituiti ‘accoliti’ in vista del diaconato e del presbiterato. L’accolitato è un ministero particolarmente legato al Mistero della Santissima Eucaristia. Il Ministero dell’accolitato è il Ministero dell’Eucaristia e del servizio dell’altare. Come sentiremo, nella liturgia dell’istituzione dell’Accolito, con l’efficacia che le viene dallo Spirito, la Chiesa invoca sul candidato una speciale benedizione, perché possa compiere fedelmente il suo servizio conformando sempre più la propria vita al sacrificio eucaristico così da offrirsi ogni giorno in Cristo come sacrificio spirituale a Dio gradito, amando sinceramente il corpo mistico del Cristo, che è il popolo di Dio, soprattutto i poveri e gli infermi. E’ davvero una grande gioia per la nostra comunità diocesana.

3. “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?»” (Gv 6, 51).  Si generò una discussione aspra nei pressi della sinagoga di Cafarnao il  discorso di Gesù  risultò sconcertante per i suoi ascoltatori. Tante persone erano andate a sentire che cosa il Maestro avesse da insegnare, ma molti di loro rimasero confusi di fronte a un discorso  molto difficile da comprendere. Fu scandaloso per tutti i presenti udire dalle labbra del Maestro che egli parlava di sé come pane totalmente differente dalla manna che aveva alimentato Israele nel deserto. E aggiunse addirittura, che “colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno” (Gv 6, 57-58).

4. Lui è il pane vivo, chi lo mangia vivrà in eterno, quel pane è la sua carne per la vita del mondo! Davvero difficile! Per loro e per noi da comprendere. Mistero della fede!  “L’Eucaristia è mysterium fidei, mistero di fede. Luce vivissima, luce dolcissima, luce certissima per chi crede; rito opaco per chi non crede. Oh! com’è decisivo il tema eucaristico portato a questo punto discriminante! Chi lo accoglie, sceglie. Sceglie con la vigorosa conclusione di Pietro: «Signore, a chi andremo noi? Tu hai parole di vita eterna!»” (Gv 6, 68)” (Paolo VI, Omelia, Pisa 10/06/1965).

Mi permetto un ricordo personale: Pisa, 10 giugno 1965, Piazza dei Miracoli, il Santo Padre Paolo VI presiede la Messa nel Congresso Eucaristico Nazionale; avevo 11 anni ed ero con i miei genitori; la Piazza stracolma di fedeli,  il Papa in lontananza sul palco, le sue parole arrivano; confesso non le ricordo in presa diretta,  le ho rilette dopo con calma; l’omelia era ritmata da un’espressione “Così è!”  “Dio è con noi! Perché Cristo è con noi! Perché i segni sacrosanti dell’Eucaristia non sono soltanto simboli e figure di Cristo… ma contengono Lui, Cristo, vivo e vero, lo indicano presente quale Egli è vivente nella gloria eterna, ma qui rappresentato nell’atto del suo sacrificio, a dimostrare che il Sacramento eucaristico rispecchia in modo incruento l’immolazione cruenta di Cristo sulla croce, e rende partecipi del beneficio della redenzione chi del Corpo e del Sangue di Cristo, rivestito di quei segni di pane e di vino, degnamente si nutre. Così è. Così è.

Così è. Ripetiamo: Noi sappiamo di enunciare un mistero. Ma così è. Questa è la Nostra testimonianza…: così è.” (Paolo VI,Omelia, Pisa 10/06/1965).

5. Cosi è!  Possa la festa di oggi ravvivare davvero la nostra fede nel Mistero Eucaristico, il nostro desiderio di seguire Gesù, nostra vita, di fugare ogni ombra di dubbio e con Pietro ripetere ‘ma dove vuoi che andiamo Signore, tu solo hai parole di vita  eterna!’ Andrea e Giacomo  ricordate che la parola accolito deriva dal greco ‘akolythos’ “compagno di viaggio” e che la sua  forma verbale corrispondente significa: ‘andare dietro’, ‘seguire’; seguire Gesù, nostra vita! Seguitelo, seguiamolo e la nostra gioia sarà piena. Cosi sia.

+ Guglielmo Borghetti
Vescovo di Albenga-Imperia

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