E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi
Carissimi fratelli e sorelle,
1. che cosa è il Natale? Che domande, il Natale è il Natale! Tra le tante parole che circolano sulla bocca di tutti noi in questo fine dicembre come ogni anno c’è questa parola. Logorata dall’uso sembra così aver smarrito nella coscienza comune il suo significato autentico e originario; il Natale come altre parole, è diventata una parola, un termine polisemantico, dai molti significati ad esso attribuiti dall’uso comune. Credo che sia necessario fare un po’ di chiarezza, oggi più che mai per vivere in modo cristiano questa Festa.
2. C’è il Natale ipermoderno e iperconsumistico che si esprime in un avvenimento festoso con tanto shopping; l’elemento spirituale o è scomparso del tutto o è ridotto a un vago ricordo. Nella società dell’iperconsumo il Natale è identificato sempre di più con la festa dei regali; la società dell’iperconsumo se ne è appropriata a discapito di tanti altri aspetti più profondi e veri. Intendiamoci, non voglio affatto demonizzare i regali, i doni, anzi! Essi rimangono pur sempre un segno di quel Dono che è il Bambino di Betlemme, nostro Redentore. Voglio dire che colpisce la modalità diffusa con cui si vive il Natale: la festa è separata dall’esperienza della fede religiosa, che pure l’ha generata; sembra che il Natale conservi solo un tenue legame con quel bambino speciale che è stato Gesù di Nazareth; pur essendoci qualcuno che ancora depone con attenzione la statuina di Gesù sul giaciglio della mangiatoia, sono veramente tante le persone che di Lui non si preoccupano più né prima né dopo né durante il periodo natalizio. Non si considera la sua venuta nel mondo, la sua entrata nella storia come vero Dio e vero uomo, nato da donna e tantomeno il significato di salvezza che ciò ha per noi. Paradosso inquietante: celebriamo una festa, forse l’unica che ancora celebriamo con tanta fantasmagorica rilevanza, ma lentamente ci stiamo dimenticando del Festeggiato! Festa della nascita di Gesù, ma senza Gesù! Le indagini statistiche ci dicono e la vita vissuta di molti sono li a testimoniare che coloro che festeggiano con convinzione il Natale sono molti di più di quelli che frequentano con cadenza regolare la comunità cristiana; i festeggianti superano di gran lunga i credenti praticanti! E non parlo solo di quelli che chiamiamo ‘credenti non praticanti’, mi riferisco soprattutto alla grande massa dei non credenti e non praticanti. E poi ci sono persone che non lo festeggiano assolutamente o che perfino sono particolarmente ostili. Il Natale è diventato una festa sempre più globalizzata. Il Natale è una festa celebrata anche dai non cristiani. Natale come festa globale significa anche che in molti casi oggi il Natale prescinde dall’ evento che fondante e cioè la nascita di Cristo e se si prescinde da questo evento il Natale si identifica con la simbolica sociale e si risolve nelle luminarie in alberi di Natale di diversa foggia, regali, cenone, pranzi etc.
3. C’è il Natale emozional-romantico: si afferma sul sentimento dell’infanzia, della famiglia, della nostalgia; non esclude l’elemento religioso, ma lo riduce a “buone azioni” usanze da rispettare (la Messa, il bacio del bambinello, qualche opera di carità…). Un grande scrittore inglese dell’ Ottocento dice:“ Ho sempre pensato al Natale, quando arriva, come ad un tempo di bontà; tempo di gentilezza, di perdono, di amore; il solo tempo che io conosca nel lungo calendario dell’anno in cui gli uomini e le donne sembrano concordi ad aprire i loro chiusi cuori liberamente, ed a pensare agli uomini al di sotto di loro come se fossero davvero dei compagni nel viaggio verso la tomba, e non un’altra razza di creature dirette ad altri lidi” (Charles Dickens). Per il ‘Natale romantico’ i natali veri sono quelli della nostra infanzia, qualcosa che si vorrebbe recuperare, che non si riesce mai a vivere del tutto, è una festa che si svolge sempre sotto il segno della nostalgia, dei ricordi del passato , persone care… Non tutto è da buttare in questa concezione: nostalgia, ricordi, persone care rinviano al tempo e alle persone che Dio ci ha donato: dire Natale è evocare l’idea di rinnovamento, rinascita, rinasciamo con Gesù Bambino con tutto il simbolismo dell’infanzia, dell’idea di purezza, di genuinità, di innocenza; tutto ciò ha una profondità antropologica di grande rilievo; ma non è sufficiente fermarsi alla buccia romantica e buonista nel dire Natale. Non basta…
4. C’è il Natale cristiano: si esplicita nella liturgia e si sostanzia di vita evangelica. Centro della liturgia natalizia è il Bambino, il Figlio di Dio che nasce da Maria, a Betlemme, in una grotta. “Tutto il resto, in questa festa, o vive di tale realtà o muore riducendosi a chimera. Natale significa: Egli è venuto, ha fatto chiara la notte, ha fatto Notte Santa la notte spaventosa delle nostre angosce e disperazioni” (Rhaner).”E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. L’avvenimento del Natale ha cambiato il corso della storia e la nostra vita personale: non è una favola o un mito, ma un fatto storico che la fede rende di nuovo presente nel mondo d’oggi, dove però, nella mentalità e nei comportamenti comuni, esiste solo quello che si vede e si tocca.
5. In concreto come vivere da cristiani il Natale? Gesù porta nel nostro quotidiano la Presenza di Dio che ci ama e vuole salvarci: a Natale dobbiamo tornare a Dio, lasciarci convertire il cuore interrogandoci nel profondo come rispondiamo all’amore del Figlio di Dio nato per noi. Vivere in concreto il Natale significa accettare la sfida di lasciarci trasformare la coscienza profonda del nostro essere per una rinascita alla ‘vita nuova in Cristo’! Dalla ri-nascita della nostra coscienza. Che altro non è che conversione a Cristo, scaturiranno fiumi di bene che andranno a trasformare la società, la chiesa, l’ambiente; senza questa ri-nascita, senza Natale la speranza di un mondo diverso, meno sporco, corrotto e violento muore, ecco perché Natale è la nascita e la porta della speranza! ”E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. A tutti un caro augurio di un Natale cristiano!
+ Guglielmo Borghetti,
vescovo di Albenga – Imperia
Albenga, 25 dicembre 2021
Solennità del Natale del Signore