Omelia del Vescovo per il Mercoledì delle Ceneri – Cattedrale di San Michele – Albenga, 22 febbraio 2023

“Ritornate a me con tutto il cuore” (Gi 2, 12-18)

1. Entriamo con il Mercoledì delle Ceneri nel lungo cammino quaresimale: itinerario spirituale del cristiano; S. Maria Maddalena de’ Pazzi, fiorentina, è stata una religiosa carmelitana,  amava le similitudini e si paragonava ad una colomba, una colomba che “geme e canta”. La  Quaresima è tempo propizio, non solo di afflizione per i propri peccati chiusa in se stessa-gemito-, ma è anche  canto che sorge dalla liberazione  dello spirito da quanto lo trattiene nella vita secondo la carne e nelle opere della carne: è gemito e canto! La Quaresima è una grande medicina per la salvezza della nostra  vita; ci mette a confronto con tutto ciò che è mortifero e nel contempo ci guarisce. Il profeta Gioele ci ricorda che la Quaresima medica, dandoci il coraggio di vedere la malattia che conduce alla morte. La malattia spirituale è la lontananza da Dio, attraverso il percorso quaresimale stabilito sui tre pilastri della carità operosa, della preghiera fervorosa e del digiuno lieto, veniamo risanati in profondità, recuperando la linfa dalle nostre radici battesimali.

2. “Ritornate a me con tutto il cuore” Questo è il richiamo della Quaresima! Siamo invitati a fissare l’attenzione sul ‘cuore’ che, biblicamente, significa la persona intera a partire dal suo intimo, senza contentarsi dell’osservanza esteriore, dell’osservanza ostentata; se così fosse rimarremmo con un ‘cuore doppio’ che divide la vita tra Dio e gli idoli. Un cuore doppio che fa qualcosa di esterno e non cambia l’interno nella sua profondità. Il cuore  è doppio anche per quelli che non si sono allontanati da Dio formalmente, ma lo servono con doppiezza, ipocrisia, dividendosi fra Lui e gli idoli. La pagina del Vangelo ci ha ricordato come si fa ad avere un cuore doppio …Quando  la giustizia è esteriore il cuore è doppio; quando una pratica esteriore domina anche il la preghiera e il culto cristiano,  il cuore è doppio; quando l’elemosina e il digiuno sono ancora sottoposti alla vanità e all’amor proprio, il cuore è doppio e la grazia della Quaresima passa senza lasciare traccia.

Se l’idolo di noi stessi e il culto della nostra immagine è ancora presente in noi è segno che la Quaresima ci chiama ad  una  più profonda conversione. Si possono fare opere notevoli e numerose senza entrare nel Regno dei cieli. Se non sradichiamo da noi l’idolo che è il nostro  io piccino, rimarremo ancora molto indietro nel cammino della conversione a Cristo!

Ci  è di grande aiuto  il formidabile segno della cenere: compie  un servizio di verità, ci aiuta a vedere  quello che senza il Signore e fuori della sua luce noi siamo; è un’immagine vera e ci conviene guardarla con dolcezza e tenerezza come si guarda l’amore di Dio che arriva fino all’intimo del nostro essere per ricordarci la verità di ciò che siamo: io sono così! Pensiamoci questa sera quando a casa toglieremo la cenere dal capo e cadrà nel lavandino…

3. “Ritornate a me con tutto il cuore”. La Quaresima ci invita a coltivare la fede, non guardando a noi, ma guardando a quello che Dio in Cristo ha fatto e fa per noi; ci fa leggere e meditare la Parola di Dio perché riceviamo luce e forza nel sapere chi opera in primo luogo in noi conducendoci responsabilmente verso la nostra cristificazione/santificazione. E’ qui il senso segreto, ma profondo, della gioia quaresimale, del  cammino di purificazione che è ‘gemito e canto’; purificazione non per l’ autocompiacimento  di essere purificati, ma  intravedendo all’orizzonte  la Pasqua per diventare dono totale di noi stressi ad immagine di Gesù Cristo,. A tutti un buon cammino quaresimale che  ci aiuti a gustare e rivivere  intensamente il nostro Battesimo  abbracciando il Risorto!

 

 

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