Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, ma non prevalse
1. Carissimi, benvenuti alla festa del Patrono della Nostra Diocesi di Albenga-Imperia e della Città di Albenga: San Michele Arcangelo! Questa massiccia presenza nel cuore della Città di Albenga – che oggi è cuore della Diocesi tutta- delle principali autorità civili e militari: le loro eccellenze i Prefetti di Savona e di Imperia, i rispettivi Questori, i Comandanti delle diverse armi, la Polizia di Stato – con cui condividiamo il patrono, la Polizia urbana, i cari Sindaci, i Cavalieri dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro e del Sovrano Militare Ordine di Malta, la nostra amata e preziosa Croce Bianca e le altre realtà di volontariato, le nostre confraternite, le religiose, le associazioni e movimenti ecclesiali, tanti e meravigliosi fedeli laici dice: territorio, comunità in festa!
2. San Michele patrono è attrattivo! Suo compito è unire, amalgamare e difendere la nostra vasta comunità diocesana che va da Gorra a Pietrabruna nell’ unità di progetti finalizzati al bene comune e alla conoscenza sempre più ammirata e commossa di Gesù Cristo Signore del Tempo e della Storia! Il narcisismo dilagante del mondo contemporaneo, eleggendo il Sé a proprio ‘dio’, indebolisce il senso di appartenenza ad una comunità di cui tutti siamo corresponsabili. Questa deriva narcisistica è pessimistica verso i valori della collettività e della tradizione cristiana e promuove e coltiva in larga parte interessi individualistici aprendo gli scenari a quella che i sociologi chiamano un’antropologia della solitudine (Marc Augè). Il rito che stiamo vivendo è umano e soprannaturale ad un tempo, celebrazione del Mistero pasquale di Gesù e nel contempo espressione della ritualità insita nell’uomo – homo ritualis-; abbiamo necessità dei riti! Byung-Chul Han nel suo saggio La scomparsa dei riti, ricorda come i riti sono azioni simboliche che tramandano e rappresentano quei valori e quegli ordinamenti che sorreggono una comunità: creano una comunità che quasi non necessita di comunicazione tanto è in sintonia, mentre siamo ormai dominati da bufere di comunicazione senza comunità. Il rito serve per riconoscerci appartenenti alla stessa comunità. Stiamo assistendo al diffondersi di tante patologie sociali tra queste l’erosione del senso di comunità, eccezione fatta per quei meravigliosi esempi di volontariato che vanno in controtendenza e che si esprimono in occasione di alluvioni, terremoti, pandemie, guerre. Per questo oggi siamo lieti di essere nella nostra agorà, nella nostra piazza San Michele per proclamare e celebrare il Signore Gesù Cristo principio di unità attraverso la venerazione del “potente esecutore dei suoi comandi” (Ps 102,20) San Michele Arcangelo, vincitore di colui che ha per nome ‘divisore’ ‘diavolo’ e per missione la divisione e la discordia.
3.Oggi il festeggiato e l’Arcangelo Michele: quali valori ripropone per rinforzare cristianamente la compagine della nostra comunità diocesana e cittadina? Ben sappiamo che oltre a San Michele, la Chiesa oggi festeggia anche gli arcangeli Gabriele e Raffaele. La Sacra Scrittura rivela le specifiche missioni di ognuno: Michele avversario di Satana, Gabriele annunciatore e Raffaele soccorritore. Prima della riforma del 1969 si ricordava in questo giorno solamente san Michele arcangelo a memoria della consacrazione del celebre Santuario sul monte Gargano a lui dedicato. Nella Bibbia Michele è l’Arcangelo che rivendica i diritti inalienabili di Dio. Il suo nome deriva dall’espressione “Mi-ka-El”, che significa “chi è come Dio?” e poiché nessuno è come l’Onnipotente, l’Arcangelo combatte tutti coloro che si innalzano con superbia, sfidando l’Altissimo. In tutti i passi biblici è considerato “capo supremo dell’esercito celeste”, “il condottiero della milizia celeste” eletto da Dio alla custodia del suo Popolo, la Chiesa che lo venera come suo protettore e sostenitore in tutte le sue lotte per la difesa e la diffusione del Regno di Dio sulla terra. Non mancano le prove e le battaglie contro le insidie del maligno. In questa lotta, l’Arcangelo Michele è a fianco della Chiesa per difenderla contro tutte le scelleratezze, ingiustizie e crudeltà del tempo attuale, per aiutare i credenti a resistere al “padre della menzogna”, al “satana” che “come leone ruggente va in giro cercando chi divorare” (1 Pt 5,8).“Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, ma non prevalse”.
4. Questa lotta contro Satana, che contraddistingue la figura dell’Arcangelo Michele, è attualissima perché Satana è vivo ed operante nel mondo. “Infatti il male che è in esso, il disordine che si riscontra nella società, l’incoerenza dell’uomo, la frattura interiore della quale è vittima non sono solo le conseguenze del peccato originale, ma anche effetto dell’azione infestatrice ed oscura del Satana, di questo insidiatore dell’equilibrio morale dell’uomo, che San Paolo non esita a chiamare “il dio di questo mondo” , in quanto si manifesta come astuto incantatore, che sa insinuarsi nel gioco del nostro operare per introdurvi deviazioni tanto nocive, quanto all’apparenza conformi alle nostre istintive aspirazioni”(San Giovanni Paolo II). Come non individuare questa strategia subdola nei tanti eventi che inquinano le nazioni, il nostro Paese, la nostra Diocesi, le nostre parrocchie! “Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, ma non prevalse”
5. Concludo con un’immagine: in giro per il mondo sono tantissimi i luoghi di culto dedicati a San Michele Arcangelo, solo sette di essi si trovano lungo una linea retta conosciuta come la Linea Sacra di San Michele. Cos’è la linea di San Michele? È una linea retta immaginaria in perfetto allineamento con il tramonto del sole nel giorno del Solstizio di Estate che corre per oltre duemila chilometri e collega sette monasteri dedicati all’Arcangelo Michele: da Skelling Michael (Irlanda) a St. Michael’s Mount (Gran Bretagna), Mont Saint Michel (Francia), la Sacra di San Michele (Piemonte), il Santuario di Monte Sant’Angelo (Puglia), il Monastero di San Michele (Grecia) fino al Monastero del Monte Carmelo (Santuario Stella Maris, Haifa, Israele). I tre siti più importanti, ovvero Mont Saint Michel in Francia, la Sacra di San Michele in Val di Susa e il Santuario di Monte Sant’Angelo nel Gargano, si trovano tutti alla stessa distanza l’uno dall’altro. Secondo la leggenda, la linea sacra non è altro che il colpo di spada che l’Arcangelo inflisse al diavolo per mandarlo negli inferi. C’è un simbolismo di intensa profondità religiosa, storica, sociale, culturale. La Linea micaelica rimanda all’invito dell’Arcangelo Michele a tutti i fedeli a perseverare sulla via retta, sulla via della adorazione dell’Unico Dio, sulla via della costruzione dell’unità, ma anche dice difesa del nostro mondo, della nostra comunità da Satana, dal Divisore. Sfodera la tua spada di luce glorioso San Michele e abbatti con la potenza dell’amore il leone ruggente cosicché, convertiti a Cristo, possiamo vivere giorni di pace, salute e concordia “Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, ma non prevalse”.
+ Guglielmo Borghetti,
vescovo di Albenga – Imperia
Albenga, 29 settembre 2023
Festa degli Arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele