Obolo di san Pietro

Si svolge, il 25 giugno, la «Giornata per la carità del Papa», forse più conosciuta come la «giornata dell’Obolo di san Pietro» Il titolo dell’iniziativa, tratto dalla «Seconda Lettera ai Corinzi» di san Paolo è per il 2017: «Dio ama chi dona con gioia», a sottolineare la possibilità di sostenere le opere di misericordia e gli organismi della Santa Sede impegnati nell’esercizio della missione a favore della Chiesa. Fin dagli inizi il cristianesimo ha curato un sostegno per chi si impegna nella missione e a favore dei bisognosi. Ma l’obolo nasce alla fine dell’VIII secolo, grazie agli anglosassoni, i quali, convertiti al cristianesimo, si sentono talmente uniti al Vescovo di Roma, che decidono di inviare ogni anno un contributo, detto «Denarius Sancti Petri» (Elemosina di san Pietro). L’usanza si diffonde nei paesi europei e diventa attualmente una colletta ormai estesa in tutto il mondo. Anche quest’anno, attraverso l’utilizzo di “social network”, la Santa Sede, in occasione della festa dei santi Pietro e Paolo, invita i fedeli a vedere nell’obolo di san Pietro due obiettivi: quello di «creare una comunità aperta» e l’altro di «instaurare un dialogo con i fedeli di tutto il mondo circa la necessità e gli effetti della carità verso i più bisognosi». 
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