«Non solo migranti ma fratelli bisognosi»

Il 29 settembre ricorre la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. La fondazione Migrantes, col numero 6 del mese di giugno della rivista “Migranti”, ha inviato a tutte le parrocchie, il manifesto e il materiale pastorale per tale giornata.

Nella rivista è possibile trovare il messaggio di papa Francesco con alcuni commenti inerenti, i sussidi per la preghiera e la catechesi. A livello diocesano, la giornata del migrante e del rifugiato, quest’anno, viene anticipata, a motivo della ricorrenza il 29 settembre, di san Michele Arcangelo patrono della diocesi, alla domenica 22, con la messa celebrata alle ore 11.00 dal Vicario generale, Monsignor Ivo Raimondo, presso il santuario di Nostra Signora delle Grazie in Peagna, Ceriale. La scelta di Peagna, “nostra piccola Lampedusa”, è dettata dal fatto che nella struttura diocesana di “Santa Maria Belfiore”, sono ospitati dei migranti accompagnati in un percorso di inserimento nella nostra società e nel mondo lavorativo. In tale giornata, è imperata la raccolta delle offerte da versare presso l’ufficio Economato della curia diocesana, stornata della quota che normalmente di raccoglie in una domenica di quel periodo. I fondi andranno a sostenere le opere della fondazione “Migrantes” che si occupa degli italiani nel mondo, degli immigrati, dei rifugiati e richiedenti asilo, dei Rom e dei Sinti e della gente dello spettacolo viaggiante. Ultimamente, purtroppo, esacerbati dal dibattito politico, anche nei nostri ambienti, parlare di immigrati è impopolare e scomodo ma estremamente urgente, perché ne vale della credibilità della nostra testimonianza cristiana ed umana. Ricordiamo che ogni cristiano va informato ed aiutato a coinvolgersi nelle molteplici criticità della vita ed ha anche il diritto e dovere di poter liberamente contribuire, con la propria offerta in denaro o in altro modo, alle necessità dei fratelli bisognosi. È un aspetto della vita cristiana non marginale. Viviamo in un tempo che un giorno, sarà giudicato, non solo da Dio, ma anche da storici e analisti, e cosa si dirà dei cristiani? Che sono rimasti inerti, impassibili, allineati, zitti davanti alle ingiustizie? In ogni tempo il popolo di Dio si è distinto per il proprio cuore, per la propria apertura al prossimo.

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