Dall’8 al 12 di gennaio insieme ad un nutrito gruppo di sacerdoti diocesani, ed extra, alcuni diaconi, e il nostro Vescovo Guglielmo abbiamo vissuto nella casa FACI a Marina di Massa, gli esercizi spirituali. Quest’anno ad aiutare e a facilitare la meditazione era presente Padre Serafino Tognetti della comunità monastica dei Figli di Dio fondata dal Servo di Dio don Divo Barsotti. Padre Serafino ha attinto dall’enorme fonte di scritti, e dalla personale vicinanza con don Barsotti per 24 anni, per parlarci della Santa Messa nelle sue varie parti, iniziando con il tornare al centro, alla fonte dell’Eucarestia: l’Atto eterno del Cristo in cui Egli si dona e unisce il Cielo e la Terra, Dio e l’uomo di ogni tempo (passato, presente e futuro). Nelle meditazioni successive ci ha illustrato come l’Eucarestia sia: presenza del Cristo, e di come non sia Lui a scendere dal Cielo ma noi che saliamo a Lui; sacrificio, di come già il sacerdote e i fedeli partecipino al sacrificio di redenzione del Cristo rivivendo in noi la sua Passione offrendo le nostre sofferenze e tutto noi stessi; comunione, come Cristo divenga pura relazione d’amore con ogni uomo di ogni tempo. Le altre meditazioni hanno portato a riflettere di come la S. Messa sia il sacramento della perfezione: di come nutrendoci del Corpo di Cristo non siamo mai sazi, perché Dio è infinito e di come, parole di Don Divo Barsotti, “accostandosi all’Eucarestia non si soddisfa un proprio desiderio ma la fame stessa di Dio, il suo desiderio infinito di donarsi, nell’amare”. Padre Serafino per due meditazioni si è poi discostato dal Servo di Dio per aiutarci a riflettere sull’importanza dell’omelia, dalla quale il sacerdote deve far trasparire il suo sentirsi salvato da Gesù e l’amore per le persone a cui si rivolge, e sulle 5 guarigioni che si ricevono dalla Santa Messa: dell’anima, della mente, del cuore, della preghiera e di ogni male fisico. L’ultima meditazione che ci ha donato, a conclusione degli esercizi, ha fornito alcuni consigli circa il “prolungamento della liturgia” (Bendetto XVI): l’Adorazione Eucaristica, da vivere soprattutto nel silenzio per fare posto alla Parola di Dio e poi, in un secondo momento per la lode e presentazione delle richieste. Sono stati giorni, anche se vissuti nel silenzio di gioiosa fraternità anche con i sacerdoti non diocesani perché il vivere queste esperienze, condividerle rende ancora più uniti e fraterni i rapporti tra i sacerdoti, i diaconi e il vescovo. Questo corso, fondato su uno dei due temi dell’anno pastorale 2023-2024, Eucarestia e Parola di Dio, ci ha, infine, fornito elementi che, certamente, potremmo far risuonare ritornati nelle nostre comunità nei momenti di consiglio pastorale, incontri e preghiera ricordandoci e ricordando sempre che “il solo linguaggio che Dio ascolta è il linguaggio dell’amore” (S. Giovanni della Croce).