Si è svolta domenica scorsa, 12 marzo, ad Alassio una giornata di incontro e lavoro dedicata alle aggregazioni laicali della Diocesi di Albenga-Imperia; nell’ambito del secondo anno del cammino sinodale, responsabili e rappresentanti di associazioni e movimenti facenti parte della Consulta si sono ritrovati nella parrocchia di San Giovanni Battista nel quartiere della Fenarina, accolti dal Parroco, don Pierfrancesco Corsi, Vicario Episcopale per la Pastorale e Delegato Vescovile per la Consulta delle Aggregazioni Laicali.
E’ stata l’occasione per condividere, insieme alla comunità ospitante, la celebrazione dell’Eucarestia presieduta dal Vescovo, Guglielmo Borghetti, quindi un incontro assembleare guidato dal presule ingauno ed infine un momento conviviale.
Si trattava del secondo incontro del cammino proposto alle aggregazioni laicali nell’ambito del lavoro della Chiesa ingauna sui cantieri sinodali: il primo, di lancio, si era svolto il 17 febbraio ad Albenga, con la presentazione dei quattro “cantieri”: il cantiere dell’ospitalità e della casa legato all’ambito caritativo, animato dalla Caritas diocesana, il cantiere della strada e dei villaggio connesso al tema della città, affidato all’Ufficio Diocesano della Pastorale Sociale, il cantiere delle diaconie e della formazione spirituale sulla preghiera coordinato dalla segreteria stessa della consulta diocesana delle aggregazioni laicali ed infine il cantiere della chiesa domestica promosso dal Consultorio familiare diocesano.
Commentando la pagina evangelica dell’incontro di Gesù con la Samaritana, l’omelia di Borghetti si è incentrata sulla “sete di Dio verso gli uomini” e ha evidenziato come “la missione non è un di più” della vita cristiana, un accessorio, ma è ad essa intimamente connessa.
Nella sua introduzione all’incontro assembleare il Vescovo ha introdotto la riflessione parlando di “un Dio che bisogno di noi, un Dio che è relazione, che è amore e quindi è relazione” e, in una prospettiva di antropologia cristiana, ha sottolineato come “se una persona non percepisce il bisogno di relazioni, sta male, o, se non lo sta ancora, lo starà a breve: l’uomo è essere relazionale non solo in senso filosofico, ma in senso antropologico”
Per Borghetti “la relazione non è semplicemente un compito, è una necessità vitale: se non si vive la relazionalità si deperisce umanamente; la comunione con l’altro è semplicemente vitale” ed ha evidenziato che “tutto il Vangelo è fatto di incontri; in primis il cristianesimo è incontro con Cristo: questa è la chiave interpretativa di tutta l’esperienza cristiana”
“Uno degli aspetti di criticità della comunità cristiana e delle istituzioni ecclesiali- ha quindi proseguito il pastore della Chiesa ingauna- penso sia la qualità delle relazioni: spesso tante cose vanno male, perché le relazioni sono deperite”
E in questa prospettiva ha collocato il compito delle aggregazioni laicali, dicendo: “se all’interno e tra Aggregazioni Laicali non si vive una relazionalità sana, evangelica, le cose non vanno; oggi vedo un bel clima tra di voi e questo mi porta a sottolineare che le aggregazioni laicali possono e devono dare una risposta di costruzione, nel servizio dell’unità, nella diversità degli stili, della nostra Chiesa locale, in quella prospettiva di sinodalità che vuol dire vivere nelle relazioni lo stile di Cristo”