Il museo diocesano con il Battistero paleocristiano di Albenga si conferma una delle più attive realtà museali del ponente ligure. Nei primi cinque mesi dell’anno, si è consolidato infatti l’andamento positivo del 2017, superando nuovamente la quota di 4.000 visitatori. Analizzando i flussi di pubblico è possibile attestare un buon riscontro da parte dei turisti stranieri che costituiscono il 50% circa di visitatori; tra di loro i più assidui sono certamente i tedeschi, i francesi e i belgi, ma non mancano presenze significative anche al di fuori dell’area Unione europea. Inoltre è in aumento il numero di turisti provenienti dalla Russia, tanto che il Museo si sta dotando di opportune traduzioni per agevolare la loro visita guidata, così come per i turisti della Costa Crociere. Il ritorno da parte dei visitatori è positivo, così come confermato dai tradizionali metodi di rilevamento (libro delle firme, recensioni su social network e su TripAdvisor) e dal questionario di gradimento che in questi giorni un operatore sta raccogliendo al termine delle visite.
In cinque mesi oltre 4000 visite la Battistero
Oltre all’apprezzamento per il Battistero, il monumento paleocristiano più importante di tutta la Liguria, anche la collezione delle sale espositive riscuote un notevole consenso; tra le opere più apprezzate vi è certamente il Martirio di santa Caterina, capolavoro di Guido Reni, e l’ampia pinacoteca con dipinti di Orazio De Ferrari, Giovanni Lanfranco, Luca Baudo e Raffaele De Rossi. Desta poi grande curiosità e interesse la Sala degli Arazzi, dove sono conservati quattro grandi parati in seta e lana. Pregevole esempio di manifattura di Bruxelles, essi sono datati alla fine del XVI secolo e raffigurano alcune scene dell’Infanzia di Mosè, riportando per altro una rarissima iconografia ispirata ai testi apocrifi dell’Antico Testamento. «Il museo diocesano – dichiarano gli addetti museali – rappresenta una perla all’interno del patrimonio artistico ingauno. Con un biglietto unico di 5 € (4 € ridotto fino ai 18 anni e oltre i 65 anni) costituisce un percorso culturale apprezzato sempre di più. Molte guide turistiche straniere, addirittura, vengono personalmente a visitare il complesso, per poi accompagnare i turisti dei loro paesi in riviera e fare tappa al museo diocesano».