Il Vescovo Borghetti inaugura la Locanda del Buon Samaritano

Un caldo pomeriggio autunnale ha fatto da cornice all’inaugurazione della Locanda del Buon Samaritano in via Nicolò Berio a Imperia. Domenica 19 novembre, nella ricorrenza della prima Giornata Mondiale dei Poveri, il vescovo diocesano Mons. Guglielmo Borghetti ha tenuto a sottolineare che non si è trattato dell’inaugurazione di una nuova struttura, ma piuttosto di dare compimento a un percorso giubilare (un’Opera Segno al termine dell’anno della Misericordia) e dare avvio ufficialmente a un’ulteriore fase di un servizio decennale. Il direttore dell’ufficio Caritas Diocesana, don Alessio Roggero, nel porgere il benvenuto ai presenti ha consegnato copia di un articolo, pubblicato sulla pagina di Avvenire Ponente7 del 26 febbraio 2017, nel quale viene spiegato in modo sintetico il perché del cambio di nome della ex Casa della Carità (ora Locanda del Buon Samaritano) e i servizi che offre: “La Locanda del Buon Samaritano è un’Opera Segno della Diocesi di Albenga-Imperia, eredità del Giubileo della Misericordia, concluso nel novembre 2016. È bene ricordare che le Opere Segno sono dei servizi caritativi attivati dalla Diocesi che propongono alla comunità cristiana di prendersi cura del prossimo, testimoniando e vivendo quell’amore evangelico che è condivisione, fraternità ed espressione del vissuto di Gesù Cristo, Buon Samaritano dell’umanità”. Sono poi intervenuti con un saluto i responsabili della Locanda del Buon Samaritano. Gabriella Ramella, dell’Associazione Santa Teresa di Calcutta, ha detto che l’Associazione “si propone di poter operare, in rete e sinergia, con tutte le altre realtà caritative che operano sul territorio, per poter offrire assieme un servizio con una particolare attenzione a quei bisognosi che hanno dovuto scegliere la strada come loro abitazione”. Per Casa Madre Ada è intervenuto il dott. Alessandro Giulla, presidente della Cooperativa Jobel, dicendo: “La comunità Casa Madre Ada vuole essere una casa, un focolare, luogo che da calore e luce. Cerca di qualificarsi come opera segno della Caritas e per far questo la nostra intenzione è di partire dal quotidiano. Spesso identifichiamo il trascendente con il lontano, ma in realtà il mistero si cela nella prossimità”. Dopo la recita della preghiera per l’Anno Pastorale diocesano 2017/2018 e la lettura del brano biblico della parabola del Buon Samaritano, il vescovo monsignor Guglielmo Borghetti ha ancora una volta spiegato che la Caritas Diocesana non è un’associazione. E ha ripetuto quanto ha detto al recente incontro della Consulta delle opere caritative assistenziali: “la Caritas Diocesana ha un compito di promozione e di coordinamento della carità nel territorio diocesano. La Caritas Diocesana è «un soffio sul fuoco della carità», più fuochi sono accesi meglio è. Siamo a incoraggiare e a promuovere le varie realtà che con la loro identità operano interventi concreti caritativi”. Il vescovo ha poi scoperto e benedetto le formelle poste all’ingresso della Locanda del Buon Samaritano: rappresentano il logo del Giubileo della Misericordia e riportano le parole di un anonimo pellegrino medievale in Terra Santa: «Se persino sacerdoti o leviti passano oltre la tua angoscia, sappi che Cristo è il Buon Samaritano che avrà sempre compassione di te e nell’ora della tua morte ti porterà alla locanda eterna». A conclusione, tutti i presenti sono stati invitati a intrattenersi al rinfresco preparato dalle ospiti accolte nella Locanda del Buon Samaritano e seguite dagli operatori di Casa Madre Ada.

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