“La vocazione del custodire” – Albenga, il Vescovo Guglielmo domenica celebra nella Cattedrale di San Michele la Giornata per la vita

Si celebra domenica prossima in tutta Italia la 44a Giornata per la vita e nella Diocesi di Albenga-Imperia, per l’occasione, il Vescovo Guglielmo celebrerà la Santa Messa  per la vita nascente nella Cattedrale di San Michele alle ore 10:30.

All’evento sono stati invitati tutti i bimbi di Albenga nati nel 2021, 112 bimbi partoriti negli ospedali di Savona (82) Imperia (23), Genova (4) Pietra Ligure (2) e Padova (1). I genitori di 112 bimbi (50 maschi e 62 femmine), di cui 35 stranieri (12 maschi e  23 femmine) hanno ricevuto la lettera a casa con la proposta di partecipare alla festa insieme ai propri bimbi. A tutti loro simbolicamente viene dedicata la festa per la loro nascita, nella speranza che il dono della vita nascente sia sempre più apprezzato, accolto e custodito nelle famiglie. Al termine della celebrazione, verranno distribuite primule colorate, segno della vita nascente, e le offerte ricavate verranno impiegate per l’acquisto di pannolini, latte ed omogeneizzati da distribuire durante l’anno alle famiglie alle prese con la crescita di un neonato.
La festa è stata organizzata dal Centro Aiuto Vita Ingauno (CAVI) e dal Centro per la Famiglia e Vita di Imperia. Saranno presenti in delegazione i direttivi di entrambe le associazioni, con i loro rispettivi presidenti, Eugenio Gedda per Albenga e Giuseppe Bottino per Imperia.
“Il nostro centro oramai è diventato un punto di riferimento per chi decide di accogliere il dono di un bimbo anche in mezzo alle difficoltà economiche e psicologiche” spiega Ginetta Perrone fondatrice, nel 2005, del CAVI. “Abbiamo convinto tante mamme a rinunciare all’aborto e ogni volta che in qualche modo ci arriva una richiesta di aiuto, mettiamo in moto una macchina di aiuti che risulta alla fine efficace. In tutto il 2021, gli aborti nel mondo sono stati 42,6 milioni, un numero spaventoso che deve farci riflettere sull’urgenza di politiche a favore della vita nascente. La pratica abortiva, secondo il sito worldometers.info, specializzato nell’elaborazione di dati su fenomeni globali di ogni tipo, è al vertice delle cause di morte, seguita da 13 milioni di morti per le malattie trasmissibili, 8,2 milioni per il cancro, 5 milioni per il tabagismo, 3 milioni e mezzo per il Covid, 1,7 milioni per l’Aids, 1,3 per gli incidenti stradali, 1,1 per i suicidi.
In Italia, l’ultimo rapporto ufficiale parla di 67.638 interruzioni di gravidanza nel 2020, cifra in calo ormai da diversi anni, anche se non tiene conto della pillola abortiva. Noi comunque continuiamo a lavorare per cercare di azzerare sempre di più il ricorso all’aborto volontario sul nostro territorio, fornendo sostegno economico e psicologico a chi si trovi in condizioni fragili per dover scegliere” conclude il vicepresidente del CAVI, Ginetta Perrone.
Come ricorda il messaggio del Consiglio Episcopale Permanente della Cei, “Al di là di ogni illusione di onnipotenza e autosufficienza, la pandemia ha messo in luce numerose fragilità a livello personale, comunitario e sociale. Non si è trattato quasi mai di fenomeni nuovi; ne emerge però con rinnovata consapevolezza l’evidenza che la vita ha bisogno di essere custodita. Papa Francesco ci ha offerto san Giuseppe come modello di coloro che si impegnano nel custodire la vita: “Tutti possono trovare in San Giuseppe, l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà”. Ricorda ancora Francesco: “Custodiamo Cristo nella nostra vita, per custodire gli altri, per custodire il creato! La vocazione del custodire non riguarda solamente noi cristiani, ha una dimensione che precede e che è semplicemente umana, riguarda tutti.Custodire la gente, l’aver cura di tutti, di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore”.

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