Il prossimo 15 maggio è il giorno in cui la Chiesa dichiarerà ufficialmente la santità di suor Maria Francesca di Gesù, conosciuta al secolo come Anna Maria Rubatto. Così aveva deciso il concistoro ordinario pubblico dello scorso 3 maggio: nell’occasione papa Francesco però aveva decretato la canonizzazione, senza fissare una data precisa a causa dell’imperversare della pandemia. Il 9 novembre scorso, la Congregazione delle Cause dei Santi, tra[1]mite comunicato stampa, ha notificato che il 15 maggio 2022 sa[1]ranno canonizzati, insieme a Madre Rubatto altri sei beati. Il più conosciuto è forse il sacerdote diocesano, Charles de Foucauld. Gli altri santi sono: il martire, Lazzaro, detto Devasahayam, i sacerdoti e fondatori, César de Bus, Luigi Maria Palazzolo, Giustino Maria Russolillo e la co-fondatrice e prima superiora generale del[1]le Piccole suore della sacra Famiglia, Maria Domenica Mantovani. Suor Maria Francesca di Gesù fonda le Suore Cappuccine di Lo[1]ano, dove viene conosciuta più semplicemente come madre Rubatto. La religiosa nasce a Carmagnola, in provincia di Torino il 14 febbraio 1844. Rimasta orfana di ambedue i genitori, si trasferisce a Torino, presso la sorella Maddalena, dove svolge l’attività di dama di compagnia e consigliera dell’amministrazione della nobildonna Marianna Costa Scoffone, dedicandosi a opere di carità. In estate si sposta a Loano, in diocesi di Albenga, dove frequenta la chiesa dei frati cappuccini, che presto trovano in lei una stabile collaboratrice nell’assistenza dei malati e dei bambini orfani ed abbandonati. Una forte spiritualità e l’impegno verso i poveri sono le basi della vocazione religiosa della santa, la quale, dopo lunga meditazione e aver sentito il suo direttore spirituale ed altri sacerdoti, fra i quali san Giovanni Bosco, decide di guidare un gruppo di ragazze che desiderano abbracciare la vita comunitaria come terziarie cappuccine. Entra quindi in noviziato e prende il nome di suor Maria Francesca di Gesù, dando inizio alle “Suore cappuccine di madre Rubatto”, che fonda, rivelando “doti di innovazione e coraggio”. L’istituto si interessa in particolare di seguire i più bisognosi. La singolare attenzione della santa verso gli ultimi e i poveri nasce dal desiderio di servire Gesù, Vangelo alla mano e nel cuore, a partire dalle opere di carità. Non mancano tuttavia attività pastorali come quella sviluppata fra i pescatori di Loano, che li istruisce nella vita cristiana e nella preparazione ai sacramenti. L’apostolato di madre Rubatto non si esaurisce solo nella cittadina ligure, ma si allarga fino al[1]la America Latina, dove la santa si prende cura degli Indios. Fonda una casa missionaria, che ella stessa dirige a Montevideo, dove muore, il 10 ottobre 1904. Attualmente, oltre che in Italia ed in Argentina, le religiose di madre Rubatto operano in Brasile, Uruguay, Camerun, Kenya ed Eritrea, dove sorgono istituti che si dedicano all’insegnamento, all’azione catechistica e all’assistenza dei malati e dei poveri. Oggi le case della congregazione sono circa 60, fra cui la sede generalizia di Roma e due strutture in diocesi, ad Albenga e Loano.
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