Formae Lucis, un anno di valorizzazione del patrimonio d’arte

Formae Lucis è stato presentato ufficialmente il 2 ottobre del 2020 e festeggia dunque in questi giorni il suo primo anno di attività. Il progetto di valorizzazione e divulgazione del patrimonio artistico diocesano è stato avviato in un periodo non facile, con un’emergenza sanitaria in corso, le frequenti chiusure e l’impossibilità di organizzare incontri ed eventi in presenza. Tuttavia, Formae Lucis ha proseguito il lavoro di progettazione riuscendo a realizzare molte delle sfide che si profilavano sull’orizzonte un anno fa. Due sono state le mostre inaugurate nella primavera del 2021, oggi prorogate fino a fine ottobre, così come numerose sono risultate le collaborazioni con istituzioni culturali ed enti che hanno permesso di realizzare eventi di divulgazione, momenti di incontro, e di stipulare convenzioni importanti. Un bilancio più che positivo, come evidenzia l’architetto Castore Sirimarco, direttore dell’Ufficio Beni Culturali: «Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti in questo primo anno di Formae Lucis in cui siamo riusciti ad allestire due importanti mostre lavorando in sinergia con la Sovrintendenza. “Regnavit a Ligno Deus” espone al Museo di Albenga il “Compianto di Lucinasco” e il crocifisso della chiesa della Carità di Alassio, sculture antesignane dei cartelami, a cui abbiamo invece dedicato la mostra diffusa sul territorio “Pitture da illuminarsi alla notte” che coinvolge dodici siti in tutta la diocesi». Il coinvolgimento delle comunità era tra gli obiettivi di Formae Lucis e, come spiega don Emanuele Caccia, nuovo vice direttore del Museo diocesano, è tra i risultati raggiunti: «Tra le diverse collaborazioni di Formae Lucis c’è stata quella con Laigueglia, dove la parrocchia di san Matteo ha ospitato gli incontri estivi a tema dantesco e, nel palcoscenico del grande cartelame, la rappresentazione “Il figlio dell’uomo”, a cura della compagnia “I cattivi di cuore”, per la regia di Giorgia Brusco. Ma c’è stato anche il Parasio, a Imperia, dove la confraternita di san Pietro ha dedicato spazio alla riflessione sui cartelami». Sono stati coinvolti, naturalmente, i diversi organi diocesani: il Museo di Albenga, ma anche la Biblioteca, che ha spesso affiancato le attività di divulgazione di Formae Lucis con racconti digitali e con percorsi tematici. Non sono mancate le collaborazioni con la scuola Redemptoris Mater e con l’Ufficio Pellegrinaggi, che sta ora organizzando percorsi di visita tra i siti che espongono i cartelami. Fuori dal territorio del Ponente, Formae Lucis ha stipulato convenzioni con l’Università di Genova e con la Sapienza di Roma che hanno portato alla realizzazione di videolezioni e che avranno nuovi sviluppi prossimamente. Formae Lucis guarda ora a un nuovo anno con nuove collaborazioni, anche di carattere internazionale, e nuovi progetti e mostre che saranno presto svelati. Al centro delle attività sul territorio ci saranno questa volta gli affreschi tre e quattrocenteschi, sui quali si accenderanno i riflettori in un nuovo ciclo di appuntamenti alla scoperta di linguaggi e tecniche pittoriche.

Facebooktwitterrssyoutube