In occasione del settimo centenario dantesco la Biblioteca Diocesana “Mons. A. Piazza” di Albenga presenta una mostra che mette a tema la luce e i colori nella Divina Commedia.
L’esposizione – curata dalla dottoressa Valeria Moirano – si terrà nei locali del Seminario Vescovile e sarà aperta dal 17 al 22 maggio, dalle 15 alle 18. A causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19 le visite guidate saranno possibili solo su prenotazione, al numero 366 8254229.
E quindi uscimmo a riveder le stelle: il celeberrimo verso finale dell’Inferno è il titolo della mostra che ha avuto come punto di partenza e fonte motivazionale la riduzione teatrale della Divina Commedia realizzata da circa centocinquanta ragazzi di Kibera, slum di Nairobi. Guidati da alcuni responsabili dell’AVSI, essi si sono letteralmente immersi nell’opera dantesca, comprendendone con semplicità e profondità il messaggio.
L’iniziativa è inserita nel progetto Formae Lucis, volto a promuovere la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico della Diocesi e si avvale della collaborazione con alcune realtà scolastiche del territorio. Le scolaresche hanno approfondito alcuni colori presenti nel poema dantesco con la realizzazione di disegni e lavori grafici. Hanno cooperato inoltre le associazioni “Cosa vuoi che ti legga” e AVSI (Associazione Volontari per il Servizio Internazionale).
Lo spazio espositivo è ripartito in diverse sezioni, alle quali è premessa una breve introduzione esplicativa del tema trattato: pannelli, composizioni floreali, pubblicazioni e disegni accompagnano il visitatore in un cammino policromo, dal buio della selva oscura alla luce del Paradiso. Una rilevanza peculiare è riservata alle edizioni rare e particolari delle opere dantesche presenti nella Biblioteca Diocesana, tra cui spiccano per valore ed originalità la Commedia illustrata con le incisioni di Gustave Doré e A Divina Comedia in lengua zeneize realizzata da padre Federico Gazzo.
Con questa piccola mostra la Biblioteca Diocesana intende ricordare la figura di Dante e la perpetua validità del suo messaggio: a settecento anni dalla morte, Dante indica all’uomo contemporaneo il cammino per arrivare alla luce, ad una vera rinascita.