In riferimento alle procedure adottate dalla Diocesi di Albenga-Imperia riguardo all’accoglienza dei migranti ritengo utile, per evitare errate interpretazioni, precisare quanto segue: – Ci sono dei passaggi burocratici ben definiti che dobbiamo rispettare. La Prefettura di Imperia, così come quella di Savona, ci chiede se vi sono locali disponibili per poter ospitare i migranti. Una volta individuati la Prefettura visita con i suoi funzionari i locali e, se li ritiene idonei, a quel punto si apre un tavolo di confronto con le amministrazioni comunali. – La Diocesi è attenta anche alle sensibilità degli abitanti e degli amministratori. Il confronto tra le parti è sempre opportuno e se da esito positivo, le Prefetture affidano ad un ente gestore da loro individuato (cooperative) i locali messi a disposizione. – L’Ente Diocesi stipula contratto d’affitto o comodato d’uso gratuito con l’ente gestore, ad oggi l’Ente Diocesi ha stipulato solo comodati d’uso gratuiti (vedi strutture di Peagna e Campochiesa). – In alcune Parrocchie (Lucinasco, Vasia, Verezzi, Piani) dove i profughi sono stati accolti, l’Ente Parrocchia, da distinguersi dall’Ente Diocesi, ha stipulato un contratto d’affitto a prezzi inferiori a quelli di mercato; il ricavato rimane alla Parrocchia per far fronte agli impegni di manutenzione delle strutture messe a disposizione e per interventi caritativi a favore di famiglie del territorio. Le Parrocchie di San Bartolomeo di Andora e Stellanello San Lorenzo, al momento, hanno messo a disposizione locali con comodato d’uso gratuito. – Ad oggi sono ospitati nelle strutture messe a disposizione dall’Ente Diocesi e dagli Enti Parrocchie circa 150 profughi. – Il Convento di Sant’Agostino in Loano non è un bene della Diocesi, appartiene all’Ordine degli Agostiniani che ha legittimamente ritenuto opportuno darlo in gestione al CEIS di Genova, in sintonia con l’Amministrazione Comunale e le Comunità Parrocchiali. – Seguendo le indicazioni del Vescovo, è in corso l’accoglienza in alcuni ambienti della Diocesi di famiglie italiane. Al momento è stata data abitazione a tre famiglie ad Imperia, Albenga, Leca e si sta arrivando a consegnare altre abitazioni ad Onzo e a Pogli; tutto questo ovviamente in comodato d’uso gratuito. Da tempo tutte le Diocesi sono impegnate ad offrire spazi residenziali e nel prestare assistenza affiancandosi ad altri organismi e gruppi di volontariato per coprire l’emergenza, nella speranza che questi nostri fratelli possano avere assicurato un futuro migliore nella loro terra. “Siamo consapevoli che l’attuale situazione è complessa e che ci sono responsabilità di portata planetaria; ma siamo anche convinti che atteggiamenti ispirati dalla paura e dal pensare solo a sé stessi non favoriscono la soluzione del problema. Anzi, l’aggravano perché costruiscono muri anziché ponti” (Messaggio dei Vescovi Liguri per l’accoglienza dei profughi 22 giugno 2015).
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