Si è celebrata il 10 febbraio in Seminario vescovile di Albenga presieduta dal vescovo Guglielmo la XXXII Giornata Mondiale del malato. Purtroppo, le condizioni del tempo non hanno permesso a tanti ammalati di essere presenti fisicamente. Abbiamo accolto con gioia gli ospiti di alcune case di riposo e casa di accoglienza per disabili, oltre che anziani e malati accompagnati dai volontari. Oltre ai volontari dell’AVO e OFTAL e a tanti diocesani, sono stati presenti a vario titolo le autorità dell’ASL, i cappellani ospedalieri, degli ordini professionali dei medici, degli infermieri. Un grazie all’équipe di lavoro dell’ufficio diocesano di pastorale della salute.
Il vescovo Guglielmo ci ha fatto riflettere nella sua omelia sul valore sacrificale della Santa Messa, la forma più alta di preghiera, per tutti. Il Messaggio del Papa per la giornata mondiale del malato, “Non è bene che l’uomo sia solo”, ci ha fatto riflettere sulle grandi solitudini. La compassione spezza le solitudini. Siamo chiamati a compatire, nella forma alta, a farci prossimo di ogni uomo.
Come ufficio, ci aspetta in quest’anno la preparazione del Giubileo dei malati, uno dei due celebrati nelle singole diocesi, per fare giungere a tutti gli ammalati il perdono nell’Anno Giubilare 2025.
Insomma, se l’altro Giubileo che si svolgerà nella Diocesi è più semplice, quello dei carcerati, quello dei malati è più complesso. Se il popolo/la gente è uno dei segni di Lourdes, il Giubileo dei malati in diocesi vorrebbe toccare il più possibile degli ammalati, con il vostro aiuto.