Un luogo di preghiera. Di culto, di spirito, di lavoro. Un luogo di pace. È l’abbazia dei Santi Nazario e Celso di Borgomaro, la prima chiesa della valle Impero. La pieve matrice che risale, forse, al passaggio degli stessi santi tra al periodo tra il secondo e il terzo. Da qui è nata una piccola comunità cristiana che nel tempo è diventata il faro dei paesi circostanti.
Totalmente riedificata nel 1498, oggi è custodita da tre monaci benedettini. Tra questi, padre Angelo ci ha portato alla scoperta di un posto unico suddivisibile, simbolicamente, in due parti: la bellissima chiesa e tutto ciò che gli ruota intorno.
Al suo interno custodisce opere di pregio, ma soprattutto di diversi stili: “Questo è il frutto di una sapiente opera di restauro cominciata, dal 1970 in poi, dal professor Lamboglia – spiega padre Angelo – che ha voluto lasciare tracce di tutti gli stili che si sono susseguiti nel tempo. Le colonne del 1000, 1100, i muri in pietra senza intonaco del 1200, 1300, archi rotondi e anche più gotici a sesto acuto, le volte del 1500, le balaustre e l’attuale altare del 1700, il pavimento antico del 1600 il tutto in un insieme armonico”.
Perla assoluta di San Nazario e Celso il polittico posto alle spalle dell’altare principale: “Un’opera realizzata per questa chiesa su volontà di Renato di Savoia – dice padre Angelo. Parliamo del 1525, fatta fare dall’artista, all’epoca, più in voga Raffaele De Rossi che aveva istituito la sua bottega a Diano Castello”.
Come detto l’abbazia dispone anche di un’ampia area esterna riportata alla sua originalità: “La vita monastica è la vita ordinaria di qualsiasi uomo, ma Dio è al primo posto – sottolinea – facciamo circa quattro ore e mezza di preghiera al giorno e tra una e l’altra lavoriamo. Serve per mantenere noi e dare il giusto risalto all’ambiente che ci circonda. Lavoriamo l’uliveto storico con più di 600 olivi, cerchiamo di essere disponibili per l’ospitalità. Questo è un centro ideale, di richiamo e anche geograficamente parlando. Vuole essere un punto di riferimento per tutti quelli che cercano uno spazio di silenzio, di bellezza, di accoglienza, di preghiera per ritrovare un po’ se stessi e un po’ il Signore”. Il filmato è visibile cliccando sul link sottostante.