Per l’Azione Cattolica l’estate continua ad essere un momento favorevole per avere gli occhi “fissi su di lui” (Lc 4,14-21). L’icona biblica che ci ha accompagnati durante tutto l’anno, risuona attuale anche in questo tempo dove cambiano i ritmi di vita di tante persone: per alcuni inizia un periodo di vacanza e svago, per altri inizia la parte più intensa della stagione lavorativa, ma per i soci di AC questo periodo significa soprattutto campi estivi. I campi sono un tempo disteso in cui si alternano momenti di preghiera, catechesi, confronto, studio e divertimento durante i quali tante persone, provenienti da molte parrocchie della diocesi, si ritrovano per fare una bella esperienza di Chiesa.
I primi ad iniziare saranno gli adulti che si ritroveranno dal 21 al 24 luglio, presso l’hotel Dell’Olmo di Ormea: per loro, l’equipe adulti sta progettando un campo sulla comunicazione, dimensione antropologica che coinvolge ogni aspetto della vita di tutti i giorni e che arriva a toccare la dinamica dialogica dell’esistenza, della fede e dell’annuncio. Gli altri campi si svolgeranno nel mese di agosto, presso la Casa Alpina di Calizzano della parrocchia di san Giovanni Battista di Loano. I giovanissimi (ovvero i ragazzi delle superiori) si ritroveranno dal 7 al 13 per vivere un campo vocazionale, sulle orme di san Pietro. L’equipe ACR invece sta preparando il campo elementari (per i bambini dal terzo al quinto anno della scuola primaria) e quello medie, dove i ragazzi saranno accompagnati alla scoperta di san Paolo, approfondendo in particolare alcuni aspetti legati alla sequela di Gesù e alla vita della comunità cristiana. Questi due campi si svolgeranno rispettivamente dal 14 al 17 e dal 17 al 20 di agosto, sempre presso la Casa Alpina di Calizzano. Infine i giovani (età tra i 18 e i 30 anni) vivranno dal 9 all’11 settembre un campo di servizio con il Sermig, presso l’Arsenale della Pace di Torino. Dopo l’esperienza delle chiusure e delle restrizioni occorse in occasione della pandemia, vogliamo dunque ripartire dal tessuto relazionale, sicuramente un po’ stropicciato, se non strappato, delle nostre comunità, per riprendere il filo e ricucire quel tessuto buono, capace di tenere insieme le persone e accompagnarle in maniera significativa nel proprio cammino verso la santità.