All’ultima conferenza nazionale dei centri di servizio al volontariato, svolta un anno fa a Trento, si è ribadito che “I volontari sono una contraddizione vivente nella società fondata sul tornaconto materiale”. E gli organizzatori hanno posto una duplice domanda: “Il dono gratuito del proprio tempo, delle proprie capacità, delle proprie idee costituisce un’eccezione alla regola? Oppure è da considerare parte costitutiva del nostro modello di cittadinanza?”. Una lettura attenta del volontariato parla di un cambiamento in atto del mondo del volontariato e della fatica di trovare modi e tempi nuovi per coinvolgere persone disposte a donare tempo e risorse. Sabato 28 settembre, l’Ufficio Caritas diocesana organizza ad Albenga, presso i locali del Seminario vescovile, il convegno diocesano dal titolo: “Osservare, Progettare, Coinvolgere. I volontari incidono sulla qualità della vita nei territori”. Come già durante il convegno della Caritas diocesana del 2018, sarà dato ampio spazio allo scambio di idee tra gli operatori della carità a partire da quanto diranno i relatori nei tre interventi previsti. Il primo intervento svilupperà il verbo “Osservare”. L’anno scorso l’Ufficio Caritas diocesana ha iniziato un lavoro sperimentale di rilancio dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse, con la collaborazione di alcuni centri di ascolto. Concluso l’anno sperimentale sugli strumenti utili all’osservazione, si vorrebbe coinvolgere altri centri. Ci sono diverse modalità di rilevazione dei dati (es. intervista, questionari, schede utenti, analisi documenti, ecc.): la signora Gabriella Biavati racconterà la sua esperienza di raccolta dati sul campo, in riferimento ai senza fissa dimora. Il secondo intervento, incentrato sul verbo “Progettare”, ricorderà che l’avvio di un progetto non può prescindere da una buona conoscenza e dal coinvolgimento del territorio. Ci sono progettualità e collaborazioni che possano essere avviate attingendo alle risorse del territorio. Una di queste è l’esperienza dell’avvio dell’ambulatorio, come hanno fatto a Loano e a Imperia. La dottoressa Paola Amoretti (presidente Medici Cattolici di Imperia) e il professor Marco Viara (presidente Medici Cattolici di Albenga) racconteranno la loro esperienza. Nel prossimo triennio della Caritas diocesana, come è stato approvato all’ultima riunione del direttivo Caritas, c’è lo sviluppo delle linee guida per l’utilizzo “a progetto” dei fondi caritativi diocesani. Ultimo verbo “Coinvolgere”. Un tema da sempre caro a Caritas Italiana è la nascita e il lavoro delle Caritas parrocchiali, non solo in veste di centri di servizio, ma soprattutto di promotori dello stile caritativo delle comunità parrocchiali. Tra gli obiettivi dell’Ufficio Caritas diocesana c’è anche il rilancio delle Caritas parrocchiali. Le comunità parrocchiali presenti su un determinato territorio sono chiamate ad agire da protagoniste: a loro la responsabilità di animare allo stile di carità, coinvolgere volontari che curino l’animazione caritativa, promuovere nel consiglio pastorale parrocchiale gli interventi caritativi. Un esempio concreto (ma ce ne sarebbero altri in diocesi) di collaborazione tra realtà parrocchiale e società civile è quello che racconteranno i rappresentanti della Caritas parrocchiale di santa Matilde di Andora. Tutti siamo invitati a partecipare all’incontro perché oltre ad essere un momento di confronto e formazione, è un momento di crescita personale. Una pausa nella quale rinfrancare la nostra speranza di poter essere segno e strumento in un mondo che dimentica sempre più gli ultimi. Un momento per vederci e comprendere che non sono sempre gli “stessi” a “fare” ma ogni giorno si aggiungono forze nuove in quella che è la chiamata di ogni cristiano, “sollevare e onorare le membra sofferenti di Cristo”.