Acli, un’azione sociale con lo stile di Cristo

A San Bartolomeo al Mare il Congresso provinciale con il presidente nazionale Manfredonia

«Il coraggio della pace»: questo il titolo del ventottesimo Congresso provinciale delle Acli di Imperia, svoltosi lo scorso 5 ottobre a San Bartolomeo al Mare, nel centro pastorale della Divina Misericordia. Ogni quattro anni, le Acli, ad ogni livello, dalle loro strutture di base al nazionale vivono, il loro percorso congressuale, in cui riflettono su chi sono e dove vogliono andare e rinnovano i loro organi, in una dinamica partecipativa che è palestra di discernimento ed esercizio di democrazia. L’assise congressuale, presieduta da Lidia Borzì, invitata permanente in presidenza nazionale Acli con delega alla famiglia e presidente provinciale delle Acli di Roma, ha visto, tra l’altro, la partecipazione del presidente nazionale delle Acli, Emiliano Manfredonia; assente dell’ultimo minuto per motivi di salute, ha fatto pervenire il suo cordiale ed incoraggiante messaggio di saluto il vescovo di Albenga-Imperia, Guglielmo Borghetti. Nel corso del pomeriggio, aperto dalla preghiera guidata da don Pierfrancesco Corsi, Vicario episcopale per la pastorale della diocesi di Albenga-Imperia, ha presentato la relazione congressuale il presidente provinciale, Marco Rovere, cui è seguito un partecipato dibattito, che si è soffermato sul binomio Vangelo-Costituzione; molteplici, nel suo intervento, i riferimenti alla “Gaudium et spes”, alle parole di papa Francesco rivolte alle Acli lo scorso giugno e ai delegati alla Settimana Sociale di Trieste, al discorso, sempre a Trieste, del Presidente Mattarella, ma anche al prossimo Giubileo del 2025, e alle sue implicazioni rispetto ai temi della giustizia e della pace. «Assumere uno stile cristiano – ha sottolineato Rovere citando il discorso del Papa alle Acli di giugno scorso – vuol dire crescere nella familiarità con il Signore e nello spirito del Vangelo, perché esso possa permeare tutto ciò che facciamo e la nostra azione abbia lo stile di Cristo e lo renda presente nel mondo». «Nelle Acli – ha quindi riflettuto – pensiero e opere sono sempre andati a braccetto, dandosi linfa reciproca: se dietro ai nostri servizi non ci fosse un ideale di stato sociale, così come delineato, peraltro, dalla nostra Costituzione, sarebbero solo degli uffici dove fare pratiche; se dietro ai nostri Circoli non ci fosse un ideale di fraternità, di incontro, di relazione, sarebbero solo dei ritrovi come tanti». «Ecco, le Acli – ha proseguito ancora il presidente provinciale – hanno un’anima: non saprei definirla esattamente, ma c’entra con quella postura nel contempo profondamente evangelica e profondamente laica, profondamente capace di pensiero “alto” e di pragmaticità concreta, che ha fatto sì che le Acli potessero cogliere i bisogni e le sfide che si sono posti dinanzi ad esse nei loro ottant’anni di storia». Il Congresso di San Bartolomeo è stato anche l’occasione per la celebrazione locale dell’ottantesimo anniversario della fondazione delle Acli, con la premiazione degli ex presidenti provinciali e dei promotori sociali, i volontari che svolgono il loro servizio per il Patronato. Gli “aclisti” hanno poi condiviso con la comunità parrocchiale ospitante la celebrazione dell’Eucarestia festiva presieduta dal Vicario per la Pastorale don Pierfrancesco Corsi.

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