Omelia del Vescovo nella Santa Messa della Notte di Natale 2019

“Questo per voi il segno” (Lc 2,12)

  1. Carissimi amici Buon Natale! Il canto della Calenda ci ha aperto a questa suggestiva e dolce celebrazione nella Santa Notte di Natale inserendo con chiarezza l’evento che stiamo celebrando nello scorrere dei giorni dell’umanità e individuando ‘il Giorno’ in cui il Verbo si è fatto carne ed ha posto la sua tenda in mezzo a noi (cfr Gv 1,14). Il Natale è memoria di un evento perimetrabile con precise coordinate storico-geografiche. Dio è entrato nella nostra storia per liberarci dal peccato e dalla morte ed aprirci la Porta della Speranza.
  2. “Questo per voi il segno (Lc 2,12). Quest’anno siamo rimasti abbagliati dalla bellezza della Adorazione dei magi di Giotto proiettata sulla facciata della nostra Cattedrale; un grazie sincero al nostro Comune che l’ha realizzata e che ci fa compagnia in queste festività richiamandoci alla natura più profonda di ciò che stiamo festeggiando. Proprio da questa meraviglia dell’arte cristiana voglio prendere le mosse per proporvi un pensiero natalizio utile per la nostra riflessione. L’arte pittorica ha dedicato una speciale attenzione alla Natività di quel Dio che si fa Bambino. Oggi – in un mondo sempre più pagano e consumistico – quel messaggio risulta particolarmente attuale, importante, decisivo.
  3. “Questo per voi il segno (Lc 2,12.) Basta cliccare «Natale» su Google-immagini per vedere fino a che punto la figura di Babbo Natale abbia ormai soppiantato Gesù Bambino. In realtà quel fantasioso personaggio di Babbo Natale c’entra ben poco con quanto come cristiani festeggiamo a Natale. Egli ha infatti origine in san Nicola, vescovo di Myra. Poi però se n’è appropriata la Coca Cola per motivi pubblicitari, cristallizzandone l’immagine con vestito rosso orlato di pelliccia, stivaloni neri, che dimora al Polo Nord e viaggia a bordo della sua slitta trainata da renne volanti. In tal modo non solo si soppianta la celebrazione della nascita del Redentore, ma si promuove un’idea leggendaria della nostra fede.
  4. Per un cristiano il Natale non è una favola o un mero ricordo di un avvenimento che si perde nella notte del tempo, perché realmente Dio continua a cercare una dimora per rinascere nel nostro cuore, nella nostra vita, alla quale solo lui può dare una pienezza di significato.: “Se davvero attorno a noi c’è di tutto e di più tranne Gesù, capovolgiamo la situazione. Diciamo almeno per qualche istante: “Via tutto, tranne Gesù! Gesù ci basti solo tu, perché sei tu il centro della nostra vita. Sei tu il senso più profondo di ogni cosa”.
  5. “Questo per voi il segno (Lc 2,12.) Penso che l’arte sacra sia una buona maestra per aiutarci a non perdere il senso autentico del Natale. La contemplazione dei grandi capolavori dell’arte pittorica sul tema della Natività ci offre tanti spunti per vivere con maggior consapevolezza e frutto spirituale il Natale, per lasciarci illuminare da quello splendore, accogliendo l’invito a prendere parte a quella scena e “preparare un presepe nel nostro cuore” (Papa Francesco). L’arte non si è mai lasciata sfuggire l’essenziale: il Festeggiato, il Protagonista dell’Evento, Colui che nasce, Gesù Cristo. Noi non abbiamo rispetto umano e non vogliamo essere politicamente corretti: Lui solo è la nostra Salvezza,  Lui solo è la Nostra grande Speranza che smentisce prospettive pessimistiche sul futuro dell’uomo e smaschera proposte a buon mercato di felicità effimera! Lui noi ci gloriamo di annunciare sui tetti del mondo, opportune et importune, ( 2 Tim 4,2 )perché è il Dono, il Regalo più prezioso che Dio fa all’umanità e la Chiesa nel tempo esiste per testimoniarlo ed annunciarlo:quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze”(Mt 10,27).Guai a noi se non evangelizzassimo, potremmo dire parafrasando San Paolo (cfr 1Cor. 9,16). Noi sappiamo che è Lui che il cuore di ogni uomo desidera perché in Lui riconosce la sua verità: in Lui, per mezzo di Lui, in vista di Lui noi siamo stati creati (cfr Col 1,16)., Lui è il senso della nostra vita!
  6. “Questo per voi il segno (Lc 2,12.). L’arte ha le idee chiare – Hegel lo aveva affermato seppur all’interno del suo sistema idealistico-: l’arte è il primo mezzo per raggiungere l’Assoluto anche se in forma incompiuta. Per l’arte, quella vera, la Natività è rappresentazione della Sacra Famiglia, Maria e Giuseppe con Gesù neonato in fasce, in una grotta o in una capanna, spesso raffigurati con il bue e l’asino, a volte con i pastori o con i Magi che in adorazione salutano la nascita del Messia. La prima rappresentazione della Natività nella storia dell’arte si rintraccia nelle Catacombe di Priscilla a Roma ed è l’espressione del grande desiderio dei primi cristiani di raffigurare visivamente il momento decisivo per la storia della loro religione descritto dai Vangeli. La pittura del Medioevo e del periodo rinascimentale ci offre poi i più grandi esempi di opere d’arte raffiguranti la Natività. Penso alla Natività e alla Adorazione dei Magi di Giotto: nella Cappella degli Scrovegni di Padova ( 1303/ 1305), lì la Natività è ambientata in un paesaggio roccioso: Maria e distesa dopo aver partorito Gesù e un’inserviente la sta aiutando a deporlo, in fasce, nella mangiatoria; Giuseppe è accovacciato, stanco e dormiente. Fanno capolino sulla destra il bue e l’asinello mentre sulla sinistra si svolge l’annuncio ai pastori. Penso alla Natività di  Botticelli (1501) oggi dagli storici dell’arte definita Natività Mistica per il complesso sistema di simbologie e rimandi con il quale è progettata. La capanna di legno sostituisce la tradizionale grotta rocciosa e vi troviamo tutti i simboli e i personaggi della natività compresi il bue e l’asinello e le schiere di angeli… e potremmo continuare.
  7. A tutti l’augurio di possedere uno sguardo ‘artistico’ sul Natale, uno sguardo che sappia cogliere la verità dell’evento, sappia adorare il Bambino adagiato nella mangiatoia, Salvatore del mondo e ringraziare il Padre ‘fonte di ogni dono perfetto’ (cfr Gc 1,17) che lo regala all’umanità tutta affinché si rinnovi la speranza autentica  per la costruzione di un mondo più pacificato. Buon Natale!

 

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