Il Vescovo Mons. Guglielmo Borghetti, sentito anche il parere favorevole degli organismi di partecipazione diocesani, ha deciso di accogliere ufficialmente in diocesi la Faces: una Comunità Consacrata al servizio delle Chiese Locali. La Comunità Faces nasce con Decreto vescovile del 19 marzo 1975 nella diocesi di La Spezia come risposta alla novità del Concilio. Partendo dal sacramento del battesimo la Comunità fonda il suo carisma su una più intensa e feconda partecipazione di ogni battezzato alla missione sacerdotale, profetica e regale di Cristo. In modo particolare viene sottolineata la dimensione sacerdotale di Cristo, Eterno Sacerdote, e il sacerdozio comune dei fedeli conferito dal battesimo, via sicura nel cammino di santità a cui tutti siamo chiamati e in special modo esortati dal Santo Padre in Gaudete et exsultate. Nel nostro cammino non siamo soli ma accogliamo con gioia l’accompagnamento della Fedele Ancella, Madre nostra e Madre Sua. Ecco svelato l’acronimo F.A.C.E.S.: Fedele Ancella (di) Cristo Eterno Sacerdote. Individuando nel Vescovo la figura che più ci richiama Cristo nella chiesa particolare, sull’esempio di Maria, nasce l’impegno di operosa diaconia nei suoi confronti e, per esso, ai presbiteri e alle attività pastorali. Le modalità di appartenenza sono: Comunità residenziali, con vita comune e voti di castità, povertà ed obbedienza; Secolari, che vivono autonomamente nel mondo sempre con i tre voti privati; Associati laici, uomini o donne, coniugati o no, che condividono e vivono il carisma e il servizio facendo una specifica promessa. Per maggiori particolari si può visitare il sito: www.comunitafaces.it Attualmente, nella nostra diocesi, la Faces è presente nella modalità di Associati laici. Da alcuni anni una coppia di laici della Faces è presente stabilmente nella parrocchia di San Vincenzo Ferreri ad Alassio, e collabora, in sinergia col parroco e i fedeli impegnati, nelle varie mansioni e attività della vita parrocchiale, come invisibile e silente lievito nella multiforme e variegata massa. In seguito al Decreto di accoglienza vescovile ci auguriamo un incremento anche nelle altre forme comunitarie. Il vescovo si prodiga per spargere il “buon seme” nel campo a lui assegnato, ora tocca al “terreno buono”, affinché lo accolga e lo faccia fruttificare. Comunità Faceshttps://www.youtube.com/watch?v=NiZwA-gvp4U
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