Tribunali ecclesiastici

Una lettera del Vicario giudiziale, don Bruno Scarpino, illustra le novità dei Tribunali ecclesiastici alla luce del “motu proprio” di Papa Francesco

Nella lettera di fine anno, il Vicario giudiziale aggiunto del Tribunale inter diocesano Ligure e Vicario della diocesi, don Bruno Scarpino, comunica le attività svolte dai due Tribunali ecclesiastici operanti in Albenga. Si tratta di due sezioni: quella inter diocesana, che dipende dai vescovi delle diocesi liguri e istruisce le cause di nullità matrimoniali dei residenti della Riviera ligure di ponente. L’altra sezione è invece quella del tribunale diocesano, che tratta i casi riservati al vescovo di Albenga-Imperia.
In riferimento al Tribunale ecclesiastico inter-diocesano ligure, le cause in carico al 1° gennaio sono 13. Durante il 2016, ne sono pervenute 22, mentre ne sono state gestite 35; 11 con istruttoria chiusa, 1 archiviata e 22 in carico al 31 dicembre. In totale, 171 persone sono state interessate in audizioni giudiziali.
Nella lettera, al di là dei numeri, don Scarpino propone alcune riflessioni, partendo dal cambio del nome del tribunale, che, a causa della decisione da parte del vescovo di Ventimiglia-San Remo, di gestire in autonomia le cause di nullità matrimoniale, in base al “motu proprio” di papa Francesco, non si potrà più parlare di tribunale regionale, ma si opererà in maniera inter diocesana, avendo presente il «principio di prossimità tra il giudice e le parti» e assicurando nel contempo che «chiunque, parte o testimone, possa partecipare al processo col minimo dispendio». Una osservazione che emerge nell’anno 2016, è che le cause canoniche di nullità sono poche, rispetto al totale delle separazioni e dei divorzi dichiarati dai tribunali civili liguri probabilmente a causa della disinformazione. Esistono pertanto margini per ampliare il servizio pastorale, avendo presente che la causa di nullità non è il “divorzio cattolico” e non si pone in concorrenza con la procedura statale.

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