A Savona un’occasione per rinsaldare le relazioni

SV Incontro seminaristi

Erano alcuni anni che i seminaristi della Liguria non avevano un incontro per vivere una giornata insieme. L’idea è stata della Conferenza Episcopale Ligure, raccolta dai rettori dei seminari della Regione Ecclesiastica Ligure, la giornata si è svolta lo scorso 9 maggio presso il Santuario della Misericordia a Savona, per vivere insieme questa giornata. Il rettore del Santuario, don Gianni Laiolo, ha presentato brevemente la storia del Santuario.

In un secondo tempo don Enrico Gatti, rettore del Seminario di Albenga, ha tenuto una meditazione ricca di spunti, anche concreti, sulla vita del presbitero e sulla relazione con il mondo femminile. Maria viene presa ad esempio e non solo, come vera e propria figura che si affianca alla vita del prete e la rende completa, più viva, vera. La relazione con Maria per un presbitero diventa fondamentale per evitare di diventare, come dice Papa Francesco, degli “zitelloni” tutti presi a sfruttare la comodità della vita di celibato e rifuggendo relazioni vere e profonde specie con la parte femminile del mondo. La relazione del presbitero con la propria madre, tema assai delicato perché non tutti hanno “mamma Margherita” stile don Bosco, molto spesso mamme preoccupate assai della salute dei figli. Senza contare che sono figli donati alla Chiesa che è Madre e al tempo stesso è madre di tutti i battezzati.

Terminata la meditazione è stata celebrata l’Eucarestia presieduta dal metropolita Mons. Tasca e concelebrata dai vescovi della Liguria Mons. Palletti (La Spezia), Mons. Devasini (Chiavari), Mons. Marino (Savona), Mons. Borghetti (Albenga) Mons. Suetta (Ventimiglia).

Dopo la condivisione di un’agàpe fraterna nel seminario di Savona è stata offerta una bellissima presentazione della cattedrale di Savona, del Museo diocesano e degli appartamenti o meglio della storia di Pio VII esule a Savona.

È bene riprendere le relazioni strette fra tutti, visto anche la spinta che viene dalla Santa Sede, di unirsi e non di lasciare che esitano piccoli seminari con talmente poche presenze da unire le forze di formare significativi gruppi che sappiano essere reale vita comune.

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